La kermesse si terrà dal 30 luglio al 7 agosto 2022. Il famoso cineasta sarà inoltre protagonista di una masterclass aperta al pubblico per raccontare la genesi dei suoi capolavori
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Sarà il regista statunitense John Landis a presiedere la giuria dei lungometraggi internazionali al Magna Grecia Film Festival, ideato e diretto da Gianvito Casadonte che si svolgerà a Catanzaro dal 30 luglio al 7 agosto 2022. Landis, premiato con la Colonna d'Oro alla Carriera, sarà inoltre protagonista di una masterclass aperta al pubblico, per raccontare la genesi dei suoi capolavori e per svelare tutti i segreti del suo cult-movie The Blues Brothers, cui il festival renderà omaggio con una proiezione speciale, in occasione dei 40 anni dalla scomparsa di John Belushi.
Il regista, sceneggiatore e produttore di Chicago, classe 1950, nella sua lunga carriera ha navigato tra i generi, spaziando dalla commedia comica all'horror, talvolta unendo i due stili, come in Un lupo mannaro americano a Londra (1981). John Landis ha diretto autentici cult-movie della Storia del Cinema, da Animal House (1978) al citato The Blues Brothers (1980), da Una poltrona per due (1983) a Il principe cerca moglie (1988), fino al suo ultimo film per il cinema, Ladri di cadaveri - Burke & Hare, datato 2010. Regista di videoclip per B.B. King e Paul McCartney, nel 1983 ne ha realizzato uno dei più famosi e costosi della storia, Thriller di Michael Jackson. Una carriera che ha spesso transitato – e sempre con successo – nelle serie televisive come Ai confini della realtà (1983) o in Masters of Horror, dove ha firmato l'episodio Leggenda assassina (2005).
La presidenza della giuria delle opere prime e seconde italiane è invece affidata a Pietro Marcello, regista, produttore, scrittore, sceneggiatore, fotografo nato a Caserta nel 1976. Il Passaggio della linea, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia del 2007 – sezione Orizzonti - ottiene numerosi riconoscimenti. Nel 2009 realizza il lungometraggio La bocca del lupo vincitore della 27esima edizione del Torino Film Festival, del Premio Caligari e del Teddy Bear alla Berlinale. Nel 2011 gira Il silenzio di Pelesjan, presentato come evento speciale alla 68esima Mostra del cinema di Venezia. Nel 2015 realizza il film Bella e perduta, presentato al Locarno Film Festival.
Nel 2019 realizza il suo primo lungometraggio di finzione Martin Eden, dall’omonimo romanzo di Jack London che vince numerosi premi tra i quali Coppa Volpi al Festival di Venezia a Luca Marinelli, Platform Prize Toronto International Film Festival 2019. Nel 2021 realizza il documentario Per Lucio, presentato nella sezione Berlinale Special della 71ª edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino. Sempre nel 2021 è stato presentato alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes il film Futura, inchiesta collettiva realizzata da Pietro Marcello, Francesco Munzi e Alice Rohrwacher. Nel 2022 realizza e presenta in prima mondiale come film di apertura alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes Le vele scarlatte.
Agostino Ferrante presiede infine la giuria dei documentari. Nato in Puglia da padre lucano e madre calabrese, è regista, produttore, direttore artistico. Dopo il Dams di Bologna dirige i cortometraggi Poco più della metà di zero (1993) e Opinioni di un pirla (1994) che ottengono riconoscimenti internazionali.
È stato aiuto regista di Silvano Agosti e Co-Sceneggiatore di Nico Cirasola, e realizza con Giovanni Piperno Intervista a mia madre (1999) e Il film di Mario (1999-2001) che ottengono riconoscimenti festivalieri e diventano di piccoli casi in tv.
Nel 2001, insieme a una decina di complici, fonda a Roma il gruppo “Apollo 11” che salva lo storico cinema-teatro Apollo dal rischio di diventare sala bingo e con rassegne di cinema, musica e scrittura, diventa uno dei centri di produzione culturale più vivaci della Capitale, il primo con una programmazione continuativa dedicata al Cinema della realtà. Nell’ambito di Apollo 11 crea una profonda collaborazione con Alberto Grifi e Vittorio De Seta e, insieme a Mario Tronco degli Avion Travel, crea L’Orchestra di Piazza Vittorio, una della prime band multietniche al mondo.
Nel 2006 presenta al Festival di Locarno, come evento di chiusura in Piazza Grande, il film “L’Orchestra di Piazza Vittorio” in cui racconta la nascita dell’omonimo ensemble, partecipando a numerosi festival internazionali e ottenendo – tra gli altri premi – il Nastro D’Argento e il Globo d’Oro della Stampa Estera. Ha realizzato due video clip entrambi premiati al P.I.V.I. per Ena Andi, dell’Orchestra di Piazza Vittorio, e Alfonsina e la bici dei Tetes de Bois, con la partecipazione di Margherita Hack. Nel 2012 presenta alle Giornate degli Autori a Venezia.