VIDEO | Dal primo posto del libro "Quanti di prossimità" di Giorgio Rafaelli ai testi di Lucio Dalla interpretati da Peppe Servillo. Lo storico concorso nazionale di poesia è ancora una volta un successo
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La corte del Palazzo di Città di Locri ha acceso i riflettori e accolto un grande pubblico in occasione della cerimonia di premiazione del concorso nazionale di poesia “Giugno Locrese”. Una manifestazione culturale che quest’anno giunge alla sua 54esima edizione. «Cinquantaquattro è un numero importante, parliamo di una kermesse storica che abbraccia l’arte, la musica, la poesia - ha commentato Domenica Bumbaca, assessore alla Cultura del Comune di Locri - In questa edizione abbiamo dato spazio alle poesia tramite le opere, i libri che poeti da tutta italia ci hanno inviato».
Sono stati ben 60 i libri in gara esaminati con attenzione da una giuria tecnica, presieduta dal professor Vincenzo Romeo, che ha decretato come vincitore Giorgio Rafaelli, per la silloge “Quanti di prossimità”, un connubio in poesia tra la fisica e le relazioni umane. «Vorrei ringraziare innanzitutto l’amministrazione comunale per questa bellissima manifestazione culturale - ha affermato Rafaelli - ho potuto constatare la qualità dell’impegno e il valore che viene dato alle opere letterarie. Nel mio libro mutuo dalla fisica il concetto di “quanto” per mostrare come il nostro “io” sia una sommatoria di “noi”, una sommatoria di tutto quello che gli altri ci hanno dato, un quanto di prossimità che ci rende ciò che siamo».
Nel corso della serata, condotta da Mariateresa D’Agostino e Nicola Procopio, sono stati premiati Angela Caccia, con la sua opera “L’alveare assopito” e Davide Rocco Colacrai, per la silloge “D come Davide. Storie di plurali al singolare”, rispettivamente al secondo e al terzo posto. Menzione speciale invece per l’artista Gennaro De Falco, per la silloge “Lo spaziotempo di una carezza”. Il “Premio Città di Locri” - assegnato a personalità locresi distintesi tramite il loro lavoro - invece è stato consegnato a Bernardo Migliaccio Spina, regista, attore e direttore della Scuola Cinematografica della Calabria e a Francesca Ascioti, cantante lirica vissuta a lungo a Locri.
L’edizione 2023 del Giugno Locrese è stata infine impreziosita dall’esibizione del trio, composto da Peppe Servillo, Javier Girotto e Natalio Mangalavite, che ha accompagnato il pubblico in un viaggio attraverso i capolavori di uno dei maestri della musica italiana di tutti i tempi, Lucio Dalla. «È un concerto di musica popolare di un autore grandissimo che non va chiuso in un pantheon immobile della musica italiana ma che merita di essere riproposto e omaggiato» ha spiegato Peppe Servillo (noto soprattutto come frontman degli Avion Travel) che sul suo rapporto con la Calabria ha aggiunto: «Io sono campano e la Calabria la reputo una sorella nella mia vita, la conosco sin da bambino e c’è un rapporto di familiarità, nella lingua, nella cultura popolare e nella qualità delle persone e nel condurre le relazioni».
Lo spettacolo che ha abbassato il sipario sulla 54esima edizione del Giugno Locrese ha visto la direzione artistica del musicista locrese Massimo Cusato.