VIDEO | Dopo il riconoscimento della fondazione Magna Grecia nel corso dell'evento "Sud e Futuri", lo studioso parla ai nostri microfoni del suo legame con la nostra regione e dell'importanza di vaccinarsi
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Robert Gallo, premiato dalla fondazione Magna Grecia, parla della sua calabresità «scoperta tardi – dice – quando avevo 60 anni». Nell’intervista esclusiva concessa al nostro network, lo scienziato americano al quale negli anni '80 si deve la scoperta del retrovirus dell’Hiv – fondamentale per la lotta all’Aids – ha scoperto di avere antenati che provenivano anche da Gimigliano, nel Catanzarese, oltre che dal Piemonte.
«Leggendo dei documenti del ‘600 – ha proseguito – ho capito questa origine e poi, grazie a successivi studi, ho appreso l’importanza della Magna Grecia». A parere di Gallo, che nell’università del Maryland dirige l’Istituto delle scienze umane e di virologia «l’unica cura contro il Covid 19 è il vaccino, ma serve che tutti i Paesi, anche quelli poveri, abbiamo le dosi giuste».
Gallo ha auspicato una cooperazione internazionale degli Stati, definendo «incomprensibile l’atteggiamento di chi rifiuta il vaccino», e dicendosi «indifferente al dibattito intorno all’origine dagli animali o in laboratorio di questo coronavirus».