Sono rimaste lì nascoste e inesplorate fino al 2021, quando intuito e determinazione le hanno riportate alla luce. Le cavità rupestri rinvenute nel territorio di Palermiti gettano nuova luce sulla storia della piccola comunità del catanzarese. Tutto ha inizio nel 2018, quando le parole dell'ex parroco di Palermiti, Innocenzo Lombardo, accendono la curiosità di Renzo Peronaci: «In un video su youtube il sacerdote sosteneva che l'attuale denominazione di Palermiti deriverebbe da due parole greche: pàlai ed erimìtis. Ho raccolto alcune informazioni ed è così che è partita la ricerca» racconta.

Luogo di antico eremitaggio

«Nel territorio di Palermiti era nota la presenza di cavità rupestri però si pensava che si trattasse di rifugi scavati durante la seconda guerra mondiale» aggiunge. Insieme alla moglie, Loredana Teti, i due appassionati di archeologia e di storia locale si mettono, dunque, sulle tracce delle grotte guidati dal significato delle due parole greche: luogo di antico eremitaggio. 

Le incisioni

Ed è questa la tesi oggi più accreditata. «Le grotte presentano un complesso palinsesto di incisioni figurate, soprattutto una, in cui all'interno di una campitura con una architettura in negativo si configura quella che sembra essere una iconografia di stampo orientale. Quindi, è probabile che questa tipologia possa essere datata alla tarda antichità» spiega Domenico Benoci, archeologo dell'Università Pontificia Regina Apostolorum.

Il Golgota 

«In particolare, ciò si desume dal dettaglio di una seconda grotta, più piccola che presenta l'iconografia del Golgota secondo uno schema che si afferma nell'ottavo secolo. Ma l'insediamento di queste grotte, occupate da eremiti, potrebbe essere stato influenzato dalle esperienze del Vivarium, il monastero di Cassiodoro che era organizzato sia con una parte di cenobio che con una parte di eremo. Dunque, la penetrazione del cristianesimo dalla costa nell'arco di due secoli che ha portato alla nascita di questi ripari a carattere religioso».

Vincolo archeologico 

Ritrovamenti di straordinaria importanza, tanto da indurre la Soprintendenza ad imporre il vincolo archeologico. Lo ha confermato Stefania Argenti, direttrice della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le province di Crotone e Catanzaro. «Questi ambienti, unici e particolari nel loro genere, ci raccontano di un passaggio, di una fase storica che naturalmente andrà meglio approfondita e sviscerata. Però proprio per la sua unicità la Soprintendenza, con il suo staff, ha posto una dichiarazione di interesse culturale che consentirà di tutelare queste aree e di preservarle anche da interventi non congrui».

L'impegno dell'amministrazione comunale

Al momento le grotte non sono aperte al pubblico, anche perché sorgono in luoghi impervi e difficilmente raggiungibili. Tuttavia, l'amministrazione comunale si è impegnata a renderle fruibili in tempi brevi. «La scoperta di queste grotte può essere definito un evento eccezionale per le potenziali positive ricadute» ha dichiarato il sindaco di Palermiti, Domenico Emanuele. «Questo è un primo passo perché cercheremo di potenziare il percorso delle grotte e l'allestimento per richiamare qui turisti. Servirà del tempo per predisporre la pulizia dei luoghi e la creazione di strade per poterle raggiungere in sicurezza. Come amministrazione ci impegniamo a stringere al massimo i tempi».

Amazzonia sotto casa

«Ciò indica che non è necessario fare molti chilometri per fare scoperte eclatanti, a volte basta guardare nella nostra Amazzonia sotto casa per trovare dei tesori nascosti che si svelano a chi li sa cercare» ha commentato l'antropologa Patrizia Giancotti. «Addirittura è una scoperta che ci fa capire che posto era questo, con una valenza spirituale molto spiccata. Ci rivela che in questo luogo si ritrovavano persone a pregare, a meditare. Adesso non facilmente raggiungibili ma una volta che si arriva si percepisce qualcosa di molto potente che a che fare con la Madre Terra, con la Natura, con qualcosa di trascendente che penso possa aiutare le persone che vivono nella contemporaneità».