La giovane è tra i 400 laureati su 18mila premiati nel corso di una cerimonia all'Ateneo la Sapienza di Roma. Oggi la 25enne è dicente al liceo Morelli di Vibo, lo stesso che ha frequentato fino a pochi anni fa
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La vibonese Martina Soriano è una delle "laureate eccellenti" dell'anno accademico 2019/2020. Il prestigioso riconoscimento è stato assegnato a 400 studenti dell'Università la Sapienza di Roma, su 18mila laureati di tutte le facoltà.
Laureata in Filologia, letterature e storia del mondo antico con 110 e lode alla Sapienza di Roma, la sua tesi sperimentale dal titolo "L'autenticità dell’Epistula Sapphus: indagine sui rapporti tra Her.15 e le opere ovidiane", pubblicata anche su una rivista scientifica, ha catturato l'attenzione dei docenti che hanno deciso di premiarla.
Martina ha 25 anni oggi insegna al liceo Michele Morelli di Vibo Valentia, lo stesso che ha frequentato fino a pochi anni fa e che la vede ora salire in cattedra come docente di latino e greco: «Ho sempre desiderato insegnare - ammette - fin da ragazzina. Un obiettivo che ho perseguito con tenacia, sebbene molti mi scoraggiavano». Ed è stata proprio questa la spinta che l'ha portata così giovane ad insegnare. Il 23 settembre 2020 la laurea con il massimo dei voti. Pochi mesi dopo la chiamata a scuola.
«Qualche settimana fa ho ricevuto la mail dall'Ateneo. Quando ho letto il mio nome non potevo crederci. Mi sono commossa». La cerimonia di consegna del riconoscimento al miglior studente dell'anno si è svolta a Roma. All'evento presieduto dalla rettrice della Sapienza Antonella Polimeni, ha partecipato Eugenio Gaudio, presidente della fondazione Roma Sapienza ed ex rettore dell'Ateneo e Ugo Zampetti, segretario generale della Presidenza della Repubblica.
Un riconoscimento che Martina dedica ai suoi genitori e alla sua docente del liceo, la professoressa Maria Grazia Gramendola, attuale dirigente scolastica dell'Itis di Vibo Valentia: «È stata lei che mi ha trasmesso la passione per il latino e il greco».
Un premio che ha voluto condividere anche con i suoi alunni: «Quando ho comunicato loro che mi sarei assentata per un giorno, gli ho spiegato le ragioni del mio viaggio. La passione, ho detto ai ragazzi, fa arrivare lontano, e nel percorso della vita anche i fallimenti fanno crescere. Servono a rialzarci più forti di prima. Ho perseguito il mio sogno nonostante molti mi dicevano di lasciar perdere, che il settore della scuola era saturo. Non ho mai cambiato strada e oggi sono un'insegnante felice».
Ma ha anche un altro obiettivo la giovane docente: «Mi piacerebbe fare un dottorato nella ricerca e in futuro approdare all'università per insegnare letterature latine». Sognare d'altronde non costa nulla e a volte «i desideri si realizzano»