VIDEO | Grazie allo scrittore calabrese per la prima volta la vita e la scomparsa del fisico siciliano stimolano un racconto di fantasia che però parte da fatti certi
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Edito da Solferino, è in libreria l’ultimo libro di Mimmo Gangemi – L’Atomo Inquieto - un romanzo sulla vita dello scienziato Ettore Majorana. Il mistero sulla scomparsa del fisico siciliano, avvenuta negli anni 30 del 900, visto il contributo offerto per la scoperta e l’utilizzo del nucleare, offre uno dei maggiori interrogativi del Novecento intorno al ruolo della scienza.
«Su Majorana è stato scritto molto ma mai un romanzo – spiega lo scrittore calabrese – e io, dopo essermi documentato a lungo, ho voluto, partendo da fatti documentati, far muovere il protagonista che racconta lui stesso, con un io narrante anche esso inedito nei miei lavori, per ritrovare il senso di quegli anni così drammatici».
La storia è molto attuale, visto il ritorno dell’incubo atomico, e Gangemi si interroga anche sull’inquietudine odierna della società. «Questa sensazione di nuovo pericolo – aggiunge – deve portarci a difendere il ruolo degli scienziati, quando esso si materializza per il progresso della società».
Il Majorana di Gangemi scompare per scelta, influenzato anche dalle proprie idee politiche e dal rischio per l’umanità che vedeva come conseguenza delle scoperte fatte dai “ragazzi di via Panisperna” – quel gruppo di scienziati che scoprì gli effetti nucleari – e tante sono le pagine che Gangemi dedica al passaggio in Calabria dello studioso. «Il romanzo – conclude Gangemi – descrive anche le ipotesi maggiormente accreditate sul suo destino, e tra queste non poteva non esserci quella descritta da Leonardo Sciascia sulla permanenza di Majorana nella certosa di Serra San Bruno».