L’aria è già elettrica alle 9 di mattina, a Palmi: e la tensione è ai massimi livelli, anche se la canicola di agosto ancora non ha iniziato a ruggirti in testa, ed il blu del Tirreno Meridionale, in teoria, dovrebbe contribuire ad ingentilire i toni e gli animi. Certo è che l’atmosfera paradisiaca di questo lembo severo d’Appennino a picco sul mare dello Stretto, sospeso tra Eolie e Sicilia, poco può fare, per placare l’ansia dell’attesa.

Si avvicina il 25 agosto

La Varia è alle porte. Il 25 agosto cade la ricorrenza di Maria Santissima della sacra Lettera, patrona e protettrice della città, festa di Calabria dal 2014, patrimonio Unesco che nel 2013 ha riconosciuto la rete delle grandi macchine a spalla italiane patrimonio orale e immateriale dell'umanità. E aldilà di calendario e del pedigree, solo chi è di qua può capire quanto questa catarsi mistica e pagana riesca a scuotere gli animi dei palmesi, rovesciando logica e raziocinio, sottoponendo migliaia di persone ad un rito magico, apotropaico, folkoristico e abbacinante che lascia tutti spossati. Protagonisti, spettatori, abitanti.

 

Il rito, l'emozione

La Varia è una processione religiosa, tesa a rappresentare l’ascesa in cielo della Madonna, e lo fa apponendo all’apice di una colossale infrastruttura lignea di 16 metri un tripudio di personaggi in carne ed ossa: dalla Vergine, o Animella a scendere, Padreterno, Apostoli e Angeli, sino ai 200 ‘mbuttaturi chiamati a muovere la pesantissima trasfigurazione delle schiere celesti, rinnovata sulla scia di quella costruita, nel 1900 in dal palmese Giuseppe Militano. Questo, sulla carta: perché la Varia in realtà è un tuffo a capofitto nello stargate emozionale del Sud più viscerale e incontrollabile. Un trionfo di forza muscolare vestita del sacro più folklorico che si possa immaginare, dove sono confluiti e si sono cristallizzati, nei decenni, le meravigliose e difficili contraddizioni della Calabria più impetuosa e difficile da imbrigliare.

 

 

Novecento pagano

La festa per come la conosciamo, in sostanza, appare agli inizi del Novecento. Ma nessuno si lasci ingannare. È il più calabro e mediterraneo dei riti, l’arcaico e il pagano che si mescolano, la sorgente di una vena che scorre sommersa per secoli, per scaturire come sorgente profonda agli inizi del XX secolo. Il catalogo della calabresità c’è tutto, ed è meraviglioso: eccesso, irrazionalità esaltazione, passione incontrollabile, sincretismo, difficoltà di rientrare nelle briglie severe del dogma di Santa Romana Chiesa. A complicare il tutto, la solita incapacità di fare rete e sistema, di gestire il pathos che simili eventi portano con sé, che ha fomentato, in passato, persino violenze e disordini. Per questo, l’organizzazione di una tale macchina di fede - che sarebbe meglio definire macchina da guerra, tanto è complessa la struttura organizzativa oltreché fisica della Varia - è compito di tale impegno, che farebbe tremare le vene dei polsi ovunque. Figuriamoci nella nostra regione, sulla Costa Viola, terra delle fiammate di orgoglio, del pathos, delle faide.

 

Uno svizzero di Calabria

Solo uno svizzero di Calabria poteva caricarsi sulle spalle tale compito e imprimere al sistema Varia una “scasata” sulla via della legalità, trasparenza, ed efficienza. Tale, difatti, è Saverio Petitto: un palmese doc dove l’approccio imprenditoriale, gestionale nel senso più aziendalista del termine (lui, commercialista affermato e scrupoloso) ha trasformato l’energia, la passione, il fuoco in energia fattiva. Concreta. Pragmatica.
Il primo ‘Mbuttaturi è lui, che metaforicamente, da quando ha ricevuto dal sindaco il compito di dirigere il Comitato Varia 2019, si è caricato sulle spalle un’intera città: associazioni, confraternite, personaggi, mondo della cultura, marketing, informazione, comunicazione, rapporti con la Chiesa, rapporti con le autorità di pubblica sicurezza (sarà il Commissario di Polizia, quest’anno, a presiedere il comitato che selezionerà i personaggi, in nome della legalità e della trasparenza che Petitto ha voluto nello stesso slogan del suo mandato). Ha fatto il punto, li ha organizzati tutti, e ha indicato la strada da seguire. Una strada che, anche grazie alla presenza del Network LaC, ed in particolare di LaC Tv, che seguirà l'evento con una diretta in grande stile, affidata al conduttore Domenico Milani, ed un importante dispiego di uomini e mezzi, si annuncia particolarmente importante: allo spettacolo in piazza, farà da contrappunto anche una giornata di grande televisione. 

 

Tutti gli uomini del presidente

Oggi, a meno di tre settimane dall’avvio dei festeggiamenti, alla vigilia dei tanti eventi propedeutici alla festa del 25 agosto, ci viene incontro sulla piazza principale, quella Piazza Primo Maggio dove la Varia culminerà il suo apparire, consapevole che manca poco al traguardo, e che gli ultimi metri, sono i più duri. «Dobbiamo guardare alla Varia come ad un’azienda. Questo il mio credo. Lo stesso approccio razionale che applico nella gestione di un cliente, a maggior ragione, lo rifletto qui ed ora, ad un organismo così complesso – dichiara -. Non è deformazione professionale: è buon senso. Per questo, ci sono oggi settori distinti, ognuno con il suo referente, che comprendono oltre 300 persone. Non fosse così, sarebbe una Babele». Spazio quindi all’ufficio stampa, affidato ad Arcangelo Badolati, capo redattore della Gazzetta del Sud (vice presidente, tra l’altro, del Comitato Varia 2019 insieme allo chef Enzo Barbieri); ad esponenti del mondo della cultura; a delegati del Club Unesco; ad associazioni di volontariato (chiamate, nella giornata “La Varia di tutti e per tutti” ad una grande manifestazione di solidarietà e sensibilizzazione, il 23 agosto, che avrà nell’atleta paraolimpica Giusy Versace la sua madrina). Altro evento attesissimo, il 22 agosto, la cena in Villa, 300 persone a sedere, promossa ed organizzata proprio da Barbieri, coadiuvato da 6 chef provenienti da Venezia, Parma, Lipari, Cosenza, Belvedere Marittimo (Cs).

 


Sicurezza, tutela dei minori, legalità

«Tutti i volontari sono impegnati per mantenere la manifestazione sul solco della tradizione, e innestarvi criteri di trasparenza ed equilibrio. Via dunque ad interventi volti alla sicurezza, al rispetto della legalità, alla tutela dei partecipanti - prosegue Petitto -. Proprio pensando ai protagonisti della festa, abbiamo messo in sicurezza l’apparato, con il rifacimento, dopo 100 anni, della macchina: fedele alla tradizione, ma adeguata a parametri di sicurezza – specifica il Presidente. Attenzione anche alla tutela dei minori, grazie alla presenza di due psicologhe che affiancheranno la bambina scelta eletta ad Animella 2019, per farle capire che è solo un gioco, e che come tale deve essere vissuto». Il rispetto della legalità è garantito dal Comitato etico presieduto dal Commissario di Polizia, che affianca il Comitato dei soci nella selezione dei candidati ad impersonare i personaggi della Varia, al fine di garantire che la scelta dei figuranti, compresa quella delle tre Animelle finaliste ricada su soggetti idonei.

 

Tradizione e novità

Alle commissioni cui spetta il compito di gestire i rapporti tra varia e società civile, fa da contrappunto la corona di personaggi storicizzati, che costituiscono il cuore della festa. La Varia coinvolge centinaia di personaggi: agli Mbuttaturi, i 200 portatori che appartengono a 5 congregazioni cittadine (Artigiani, in divisa amaranto; bovari, in arancione; carrettieri, in giallo; contadini, in verde e marinai, in blu) fanno eco i figuranti assisi sulla macchina: Animella, padreterno, Angeli e Apostoli. Infine, c’è chi si occupa della Scasata, il movimento iniziale che avvia la macchina lungo l’asse Piazza Primo maggio Corso Garibaldi, chi del Corteo, chi della costruzione, e chi viene chiamato a tenere i rapporti con la Diocesi. La tradizione viene rispettata anche nella realizzazione del costume dell’Animella, a carico dell’antica famiglia dei Tigano: discendenti di quel Giuseppe Tigano il cui vascello portò da Messina alla Marina di Palmi un reliquiario contenente un capello della Vergine, la cui presenza fu fondamentale per radicare nella cittadina il culto per l’icona della Lettera, alla base della festa.

I personaggi

La bambina tra i 9 ed i 12 anni chiamata a rappresentare l’anima della Vergine che ascende in cielo, verrà selezionata dai facenti parte il Comitato della Varia, ad oggi 350 soci paganti, il cui numero, assicura il presidente, salirà fino a 500. Tra le 18 candidate presentatesi per il 2019, ne saranno scelte tre. E tra loro, sarà proprio la città ad indicare la prescelta, con una vera e propria elezione popolare, tramite cabine elettorali apposte in villa, nei giorni precedenti la festa. «Sono un uomo che fa politica nel senso più classico del termine – conclude Petitto - nel lungo racconto della sua Varia -. Mai dentro i partiti, e sempre cercando di essere al servizio del bene comune. Per questo, anni fa, ho fondato un’associazione benefica, la Prometeus che ha già realizzato opere di solidarietà per 800 mila euro, dalle sale d’aspetto ospedaliere alle borse di studio, passando per la segnaletica dei luoghi d’arte e bellezza della città. Con lo stesso intento, nel 2008, ho fatto il vice presidente del Comitato per la Varia». Quanto all’esperienza in corso d’opera, tutto è ancora troppo magmatico per un bilancio, seppure parziale. Solo una certezza: «di questi giorni, mi rimarrà la tensione, l’emozione, e certamente la stanchezza. In altre parole: l’adrenalina pura». Questa è la Varia. Timore ed esaltazione al tempo stesso. Una contraddizione meravigliosa, da dove nasce l’energia di una terra unica.