Hanno trascorso gran parte della loro esistenza dietro le sbarre di un canile non conoscendo mai l’amore di una famiglia. Adottare un cane anziano è una scelta controcorrente. Difficile, entrare in empatia con un animale adulto, ma non impossibile. La storia di Debora Rizzo, 30enne di Soverato, ha fatto il giro dei social. A lei, al suo impegno a favore del mondo animale, è stato dedicato un articolo sulle pagine online del quotidiano “Corriere.it”. I messaggi di stima ma anche le richieste di consigli, sono stati tantissimi.

Cani anziani nei canili

La giovane calabrese, infatti, da anni si occupa di cani sfortunati, soprattutto quelli “dimenticati” nei canili o con problemi di salute. Concedere loro attimi di felicità, una libertà chissà quante volte immaginata:  «I primi ad essere adottati sono i cuccioli, i cani più carini - racconta al Corriere.it -. Gli altri li vedi invecchiare dentro i box, spesso morire nel canile. E io non ce la faccio a sopportarlo. Così, quando posso, li porto a casa». 

La storia di nonno Lupo

Solo qualche tempo fa aveva commosso il web con la storia di nonno lupo. La foto del meticcio sulla spiaggia, intento a godersi il sole aveva sollevato un’ondata di commenti positivi. Entrato in canile da cucciolo, aveva venti anni e si stava lasciando andare: «Così – spiega la volontaria - ho deciso di portarlo via. Ed è rifiorito. Pensavamo tutti che avesse solo pochi mesi di vita invece, per fortuna, è stato con me per più di un anno e mezzo». Complicato parlare del distacco finale, doloroso quanto inevitabile anche per tante famiglie che preferiscono fare entrare nelle loro vite un cane nel pieno della sua vitalità: «È ancora maggiore la sofferenza quando si sa di averli lasciati a morire in canile. Per cui – conclude Debora - non abbiate paura. Siate generosi con loro e con voi: quello che vi daranno è bellissimo. Fidatevi». g.d'a.