VIDEO | L'autrice, sorella di un imprenditore sotto scorta, quando aveva 10 anni subì con la sua famiglia un attentato. In questo lavoro riesce a spiegare come ha elaborato quel trauma fino a diventare una donna appagata
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«Il titolo del libro non poteva che essere questo, perché il mio racconto non poteva non partire dalle conseguenze di quell’attentato subito dalla mia famiglia quando io avevo 10 anni». Graziella De Masi, nel libro “La bambina dagli occhi smarriti”, ha deciso di socializzarlo il suo antico trauma ma, ora che è una moglie e una madre appagata, vuole che si conosca la sua ricetta per l’emancipazione dal dolore causato dalla ndrangheta. Quello che ho provato quando una notte di fine anni ’80, mentre dormiva nella sua casa di Rizziconi, un attentato dinamitardo colpisce la famiglia del noto imprenditore Giuseppe De Masi, padre di Graziella. «ha lasciato segni drammatici in tutta la mia esistenza quel colpo – spiega oggi l’autrice – perché ogni fanciullo ha diritto a crescere nella spensieratezza, mentre a me questa condizione è stata negata. Solo grazie all’amore e all’esempio della mia famiglia di origine, ho trovato la forza in me per non soccombere».
Graziella, sorella dell’imprenditore Antonino De Masi, ha voluto fare un salto in avanti anche grazie al libro, presentato da ultimo su iniziativa dell’assessorato alla Cultura del comune di Taurianova - nell’ambito della Rassegna letteraria autunnale – che racconta “la cura” fatta di forza di volontà che l’autrice ha saputo sperimentare. «Ho pensato che questa storia meritasse di essere raccontata – conclude De Masi - perché il messaggio è universale, l’invito cioè a trovare in sé la forza per evitare di essere per tutta ,la vita una bambina dagli occhi smarriti».