«Dal mio luogo forzato di quarantena fuori dalla Calabria e dalla mia azienda, mi sto chiedendo cosa posso fare per la mia terra per il mio Paese». Inizia così la lunga nota di Nino De Masi, l’imprenditore di Rizziconi simbolo della resistenza al racket in quarantena al Nord dove vive la sua famiglia. Una lungo comunicato in cui spiega di aver sentito l'esigenza di dover fare qualcosa per la sua terra, per la sua Calabria e contribuire in maniera concreta alla lotta contro il coronavirus.

 

«Quanto sta succedendo - continua De Masi - non ha precedenti nella storia recente, se non paragonati ai periodi dell’ultima guerra, quindi dobbiamo essere consapevoli che ora stiamo tutti scrivendo delle pagine della storia futura del nostro paese e anche il nostro immediato presente.

I fatti con la loro drammaticità ci vengono presentati in ogni momento dagli organi di informazione e sono di una chiarezza devastante senza null’altro dover aggiungere.

Credo che la nostra salvezza o parte di essa passa anche dalla capacità di noi stessi di “autodeterminarci” di sopperire a vuoti, spesso figli di criminali assenze di una classe politica che negli ultimi decenni è stata oltremodo disattenta ai diritti fondamentali delle comunità, come il diritto alla salute e a essere curati.

La sanità depredata dalla malapolitica

Oggi i cittadini del Sud e in particolare i calabresi, visto il livello di arretratezza anche infrastrutturale, sono chiamati alle proprie responsabilità ed anche alla drammatica realtà di non poter essere curati perché il malaffare, perché una malapolitica ha tentato per anni di occupare la sanità senza chiederne una veramente pubblica. Si è preferito certamente non per finalità “collettive” impoverire, depredare, il sistema sanitario pubblico, facendo morire gli Ospedali, forse per favorire interessi privati a volte anche illegittimi.

Oggi tutti noi paghiamo e pagheremo un prezzo altissimo a tutto ciò, tante persone non potranno essere curate e condannate a morire perché la nostra sanità non è in condizione rispondere ai bisogni anche drammatici di un’emergenza, al pari di come hanno fatto e stanno facendo altre regioni del paese.

Altre regioni d’Italia hanno attivato intorno alla politica nazionale e regionale le loro migliori risorse, tutti si sono uniti intorno all’emergenza per fare il possibile. Vediamo le efficienti regioni del nord che stanno facendo di tutto per garantire la sopravvivenza dei propri cittadini, vediamo una politica tutta che si è attivata per dare risposte, vediamo anche la consapevolezza di ogni cittadino nel fare la propria parte.

Il sistema universitario e della ricerca si è unito intorno alla politica per creare delle nuove start up per avviare progetti ed attività imprenditoriali per poter sopperire alle criticità materiali del momento.  Il Politecnico di Milano insieme alla Regione Lombardia stanno facendo partire una filiera di aziende per produrre mascherine con l’utilizzo di nuovi materiali, altre aziende si sono avviate grazie alle nuove tecnologie per produrre quello che serve nel settore medico.

Una comunità tutta si è attivata intorno alla politica per dare risposte ai bisogni concreti ed i risultati si stanno vedendo. In Calabria invece la politica, tutta sta facendo vedere tutt’altro, ancora dopo mesi incapace di darsi un’organizzazione e riferimenti politici e di responsabilità per tutta la comunità.

Da queste considerazioni che mi portano a vedere molte cose con pessimismo mi chiedo cosa posso fare io?

Sono francamente molto provato, turbato nell’assistere inerme a tutto ciò, per cui ho deciso di fare quello che posso, sperando di dare un mio contributo positivo e propositivo.

Certamente un atto di generosità donando del denaro, per quello che posso ho già fatto ed altro farò, ma questo sarà ininfluente per l’interesse generale e per poter dare una svolta.

Il progetto

Per questa ragione ho deciso di avviare un progetto che ha i seguenti obiettivi

  • Cercare di attivare la ricerca, il mondo universitario, i professionisti, le imprese, per presentare dei progetti di ricerca finalizzati all’emergenza che stiamo affrontando. Progetti che devono portare a delle soluzioni immediate e possono attivare dei processi che rechino benessere ai cittadini
  • Individuare, sempre tramite il mondo delle Università e dei professionisti e delle imprese, delle soluzioni tecniche e produttive che possono rispondere ai bisogni emergenziali.

Due borse di studio

Per quanto riguarda il primo punto creerò due borse di studio, due premi da 5.000 euro, cadauno, per i migliori progetti e proposte diretti a gestire alcuni aspetti e tematiche connessi alla pandemia Covid-19.

Questi progetti insieme ad altre proposte che un’apposita commissione scientifica valuterà, potranno essere sostenuti, incubandoli e accelerandole la fattibilità e renderli presentabili alle Istituzioni locali e nazionali in adeguati ambiti e tavoli di governo delle decisioni utili per il paese.

Queste attività hanno lo scopo di creare, partendo dal mondo della ricerca, opportunità immediate, difatti il bando, dalla chiamata chiede proposte entro 2 settimane, per poi gestire le attività esecutive delle proposte e la loro incubazione in un tempo stabilito e molto efficace.

Nei prossimi giorni verrà presentata tutta l’iniziativa con tutti i riferimenti, verranno contattate tutte le università calabresi e i laboratori, le start up, il mondo della ricerca sperimentale. 

Questo è il mio contributo, questo risponde al mio modo di vedere la mia terra, la mia gente, protagonista, lottatrice e non certo piagnona. Questo è il momento di dimostrare a noi stessi di cosa siamo capaci.

Dobbiamo riprenderci spazi che altri indegnamente hanno preso, dimostrando al mondo intero cosa è la Calabria.

Vorrei dare la possibilità ad ogni cittadino, ad ogni centro di ricerca, ad ogni imprenditore, alle Università, a tutti colori i quali, hanno capacità di dare e fare, di contribuire tutti insieme per fare quello che si può per dare risposte immediate ai bisogni del nostro territorio.

Vorrei fare in modo che ognuno che ha progetti, soluzioni e idee che possono essere utili, li condivida per creare delle proposte che nell’insieme possano essere di aiuto.

Ho già dato incarico alla start-up PMopenlab che già mi segue nella mission “De Masi al Sud” di procedere con l’avvio delle attività necessarie e che nella parte di coordinamento tecnico-scientifico per la costruzione della call, della selezione e valutazione, nonché dell’incubazione si avvarrà dell’attività scientifica della Prof.ssa Consuelo Nava, della Mediterranea di Reggio Calabria.

Nel sito www.demasialsud.com troverete tutte le indicazioni.

Grazie a tutti e spero e mi auguro anche che altri miei colleghi imprenditori possano, se lo ritengono, partecipare a tale iniziativa per ampliare il progetto stesso. Il nostro domani passa anche dalla nostra capacità di stare insieme. E buona fortuna al nostro Paese, alla nostra Calabria ed a noi tutti».