Le conseguenze della pandemia da coronavirus non risparmiano nemmeno i fedeli, che quest'anno, in Calabria, dovranno rinunciare ad assistere dal vivo alle celebrazioni in onore di San Francesco di Paola, patrono delle regione e protettore della città tirrenica che gli diede i natali il 27 marzo del 1416. La tradizione centenaria prevede solenni festeggiamenti per quattro giorni di seguito, dal 1° maggio, giorno della canonizzazione avvenuta dodici anni dopo la sua morte, fino al 4 maggio, giorno in cui la notizia si diffuse in terra natìa. Quest'anno invece, messe e riti si concentreranno nella sola giornata di lunedì 4 e si potrà assistere esclusivamente on line collegandosi alla pagina facebook del Santuario di Paola, al canale youtube o al sito, tutti canali gestiti dai frati dell'Ordine dei Minimi.

Il programma delle celebrazioni

Alle 11 di lunedì prossimo, si comincerà con la solenne concelebrazione eucaristica presieduta da monsignore Francesco Nolè, alla presenza dei religiosi francescani, dei parroci della città di Paola e di una rappresentanza delle autorità civili e militari, rigorosamente distanziati tra loro e muniti di dispositivi di sicurezza. A mezzogiorno, invece, parlerà la Presidente Jole Santelli e successivamente e il sindaco Roberto Perrotta affiderà la regione al Santo Patrono con la simbolica consegna delle chiave d’oro della città.

Fiori sui balconi per San Francesco, ma niente processioni

Anche se i fedeli potranno seguire gli eventi rimanendo a casa propria, i frati francescani raccomandano di onorare San Francesco nel miglior modo possibile. Pertanto, hanno chiesto di ornare a festa i balconi e le finestre delle abitazioni, utilizzando fiori, drappi e luci «per mantenere viva nelle case la fiaccola della fede, attraverso la preghiera personale e familiare». Interrompendo una tradizione centenaria, quest'anno il busto e il mantello di San Francesco non circoleranno per le vie cittadine per evitare assembramenti in strada e, inoltre, il sindaco Perrotta ha espressamente vietato con un'ordinanza di recarsi al santuario nei giorni 4 e 5 maggio.

Le reliquie in carcere

Nonostante le restrizioni e il periodo difficile, il primo maggio il cappellano del carcere di Paola, don Aurelio Marino, è riuscito ad avvicinare le reliquie del santo ai detenuti e impartire la benedizione. Il tutto è avvenuto tra la commozione generale e la fattiva collaborazione della polizia penitenziaria e del personale carcerario che hanno consentito lo svolgimento delle operazioni in tutta sicurezza.