Il primo cittadino di Papasidero confuta il contenuto di un articolo apparso sulla principale rivista europea di archeologia: «Non ci sono prove scientifiche, lo dimostreremo»
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Lo studio realizzato dall'archeologo Dario Sigari, collaboratore dell’Università di Ferrara e del Centro de Geociências-Universidade de Coimbra, specialista in arte preistorica ed i «risultati della revisione effettuata sulle incisioni della Grotta del Romito sono privi di fondamento scientifico». Fiorenzo Conte, sindaco di Papasidero, interviene per confutare la pubblicazione recentemente apparsa sulla rivista Oxford Journal of Archeology 2020, nella quale si ipotizza l'esecuzione di un cavallo e di un pesce sopra i due famosi massi con incisioni epigravettiane, due nuove figurazioni che non sarebbero state viste dagli studiosi che dal 1961 si sono occupati di quel patrimonio figurativo, Paolo Graziosi, Alda Vigliardi e Fabio Martini.
Quest'ultimo, responsabile scientifico delle attuali ricerche alla Grotta del Romito, «confuterà - aggiunge il sindaco di Papasidero - le ipotesi dell'autore in uno specifico articolo scientifico, anche riproponendo il corretto contesto storico - culturale delle ben note incisioni che hanno data fama al sito». Il sindaco precisa anche che il sito dove è custodito il masso con la maestosa figura del Bos primigenius non «corrono alcun pericolo, che non sono danneggiate e che il locale ufficio Mibact ha in corso un progetto di diagnosi, affidato a istituzioni altamente qualificate e competenti, per la periodica valutazione dello stato di conservazione dell'opera».