Per Marcella e Claudio Calì uno zio presente e affettuoso. Per Villa San Giovanni un autentico mecenate e un illustre cittadino, genio industriale affermatosi a Milano e all’estero nel campo dell’ingegneria elettrotecnica. Ecco chi era Giovanni Calì, morto nel 1985, rimasto sempre legato a Villa dove era nato nel 1904 e dove con il fratello Rosario ideò la traversata dello Stretto che quest’anno giunge alla 60^ edizione.

Giovanni Calì è stato al centro di una serata di commemorazione nella cornice del molo di sottoflutto del porto villese, nell’ambito del festival Correnti e del ricco programma che sta accompagnando la Traversata. Un cittadino villese illustre che nella sua vita e nella sua opera ha condensato un brillante intuito industriale e un vivido impegno culturale al servizio della sua terra di origine.

Terra che non ha dimenticato, nonostante l’affermazione a Milano e all’estero, e dove dal 1956 al 1980 fu promotore di una fucina culturale di notevole spessore quale furono proprio i Premi di Villa San Giovanni che portarono in riva allo Stretto personalità del mondo culturale e politico. Fu insignito dell'Oscar dei due mondi per l'industria e dell'onorificenza di Cavaliere del Lavoro.

L'iniziativa, promossa dall'amministrazione comunale di Villa San Giovanni, rappresentata dalla presidente del consiglio Caterina Trecroci e dalla sindaca Giusy Caminiti, si è pregiata della presenza dei nipoti Marcella e Claudio Calì, del professore Salvatore Berlingò e del regista ed editore Nino Cannatà, che ne hanno tracciato un poliedrico ricordo. Un momento di memoria molto sentito e partecipato.

La serata è stata animata dalle musiche di Gigi Mattiani e dalle letture dell’attrice Silvana Luppino di alcune poesie del poeta villese Demetrio Mannino. Un’occasione per mettere in luce il profondo attaccamento tra Giovanni Calì, Villa e la Calabria e per richiamare alla memoria quel tempo luminoso che fu e che potrebbe ancora essere. Continua a leggere su IlReggino.it.