VIDEO e FOTO | I nove volti in bronzo di Pitagora, Milone, Hera Lacinia, Alcmeone, Serse, Phayllos, Medusa, Eracle e Gea saranno ospitati nel Museo archeologico di Crotone fino al 30 giugno
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Inaugurata nel Museo archeologico nazionale di Crotone, la mostra: “Rara Avis - Olò ghiru tu Kròton”, dell’orafo-scultore Antonio Affidato. C’era grande attesa per questo evento, soprattutto dopo il successo registrato nei mesi durante i quali le sue opere sono rimaste esposte all’interno della Pinacoteca civica di Reggio Calabria.
Pitagora, Milone, Hera Lacinia, Alcmeone, Serse, Phayllos, Medusa, Eracle e Gea, questi sono i nove protagonisti in bronzo a cui Antonio Affidato ha voluto dare un volto.
Un lavoro per nulla banale, quello di ricostruire immagini del passato che ha obbligato l’orafo-scultore ad intraprendere anche studi di natura psicologica e storica per cercare di rappresentare figure di cui non si hanno immagini. L’intera mostra, curata dall’archeologo Francesco Cuteri, si pone l’intento di porre particolare attenzione alla storia della città di Kroton, ma anche alla sua contestualizzazione all’interno del Mediterraneo, da qui il titolo “Olò ghiru tu Kròton”. Alle opere precedentemente esposte, che hanno subìto qualche rivisitazione da parte di Affidato, ne sono state aggiunte tre nuove che permettono di cogliere quell’evoluzione nel sentire e nel fare dell’artista.
Pitagora, Milone ed Hera Lacinia rappresentano in larga misura personaggi direttamente legati alla storia dell’antica città achea. Al taglio del nastro erano presenti autorità civili, militari e religiose ma anche tanti personaggi di rilievo; Gregorio Aversa Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Crotone, Stefania Argenti, Soprintendente Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le province di Crotone e Catanzaro, Gabriele Romeo Docente all’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria e Torino, nonché presidente AICA Italia (Associazione Internazionale dei Critici d’Arte), lo storico, saggista e giornalista Giordano Bruno GuerrI, il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso e la consigliera regionale Katia Gentile. Ed ancora, il sindaco f.f. di Reggio Calabria Carmelo Versace, accompagnato dell’assessore Irene Calabrò, diversi sindaci del territorio tra i quali il sindaco di Crotone Enzo Voce, di Cutro Antonio Ceraso, di Isola Capo Rizzuto Maria Grazia Vittimberga, di San Mauro Marchesato Carmine Barbuto.
Importante è stata, poi, la risposta del pubblico. Presenti anche visitatori giunti da fuori regione per poter ammirare le sculture in bronzo dell’artista crotonese. Il Museo archeologico di via Risorgimento, permetterà la visita ed esporrà le sculture in bronzo fino al prossimo 30 giugno. Nel corso dei prossimi mesi, legati a questa esposizione, si svilupperanno diversi eventi culturali che interesseranno non solo il territorio crotonese.
«È una grandissima emozione ed un onore stare qui nella mia città con la mia gente a questa mostra e nei luoghi che hanno dato inizio a tutto questo - ha detto Antonio Affidato -. È nato tutto qui in questi luoghi, in questa città, la mia ricerca ed ovviamente tutto quello che sono e che produco è legato a questa città. Faccio tutto questo perché fondamentalmente sono ed appartengo a questo. Dietro Rara Avis, che vuole essere un contenitore di ricerca artistica anche di studio di personaggi è una riscoperta di una storia di cui siamo tutti figli ed eredi».
«Questa mostra può essere di ispirazione per creare dei modelli paralleli trasversali che possono dialogare tra loro, riconverti in una funzione significativa su quello che noi come esseri umani abbiamo il dovere di rappresentare all’interno della società - ha affermato Gabriele Romeo, docente all’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria e Torino -. L’uomo può trasformare l’arte in uno strumento educativo, in un modello educativo ed è quello che, con queste opere, Antonio fa».
«Rara Avis, dimostra che Antonio ha amato quello che ha studiato ed è un’operazione che guarda al presente - ha detto Giordano Bruno Guerri -. Siamo qui ad ammirare queste opere e stiamo parlando di futuro, di come si evolverà l’arte. E spero che si evolva proprio in questa direzione di apprezzamento e rielaborazione dei classici. Questa energia che nasce dal passato, presa in pugno da un giovane, è un’operazione notevole».
«L’artista ha dimostrato grande capacità perché le opere si integrano benissimo con il contesto e aiutano il racconto, anzi sono un racconto in sé stesso – ha spiegato il direttore del Museo archeologico nazionale di Crotone, Antonio Aversa -. Antonio Affidato si è comportato come un artigiano dell’antichità. Fidia, il massimo artista mai conosciuto nella storia, era percepito come un grande artigiano ma nel senso soprannaturale della cosa. Era colui che riusciva a creare da una materia che è inerte, quindi trasformava la materia e la faceva diventare qualcosa di vitale; tutto questo lo si può apprezzare nelle opere di Affidato».