Nella Sibaritide, da sempre, Ferragosto è sinonimo di tradizioni e divertimento. Da Cariati a Trebisacce da Corigliano-Rossano a Longobucco e quindi al cuore della Sila è un pullular di riti, folklore ed eventi che ogni anno si ripetono e che sono diventati il must della vita della mezza estate nella Calabria del Nord Est.

Contrariamente al costume italico – è proprio il caso di dire - di andare al mare, da queste parti Ferragosto è sinonimo, perlopiù, di scampagnate nelle vicine montagne e nel Gran Bosco d’Europa e di riscoperta dei borghi, con nel paniere del pic-nic sempre ed indissolubilmente le polpette di melanzane con la scorza. Da queste parti, la solanum melongena è la regina indiscussa nelle cucine delle massaie ed il suo principe, l’olio extravergine d’oliva, rigorosamente “Dolce di Rossano” (la cultivar autoctona acida quanto saporita). Dalle Polpette di melanzane con aceto e molliche di pane dei paesi Arbëreshë, alle Polpette di melanzane con una fetta di caciocavallo e pomodoro dei paesi dell’entroterra presilano, passando per le polpette di melanzane con olive e sarde salate tipiche di Rossano che trovano radici nella cucina bizantina, finendo alle polpette di melanzane con la foglia di menta, care alla costa dei tre miti, a quelle con la sardella preparate nei territori del Nicà (il fiume che fa da confine tra le province di Cosenza e Crotone).


Insomma, nell’Alto Jonio calabrese, Ferragosto è una lunga parentesi di amorosi sensi tra palato e ozio. Con le melanzane ‘ntra ‘truscia (la bisaccia) insieme ad ogni altro ben di dio si sale sulle alture, da monte Paleparto (il monte dei Sibariti), passando per la Finaita, il Rinacchio e il Barraccone, celebri località montane dove proprio a Ferragosto (per gli appassionati) inizia la lunga la stagione della raccolta dei funghi, è un brulicare di capannelli di giovani e meno giovani, famiglie e compagnie, che si ritrovano per la scampagnata fuoriporta. Per i più comodi (sempre di più), invece, le mete preferite sono gli antichi borghi dell’entroterra: un ottimo riparo dalla calura pesante della costa. Longobucco, Crosia, San Demetrio Corone, Paludi, Bocchigliero, Cerchiara di Calabria, Canna e Oriolo sono i “posti del cuore” per un ferragosto fresco e ricco di cose belle da vedere e buone da mangiare. Posti che brulicano di cantine e taverne dove si intrecciano storie e sapori.

 

Ma Ferragosto sull’Alto Jonio è anche movida tout court, dal tramonto all’alba. Sono decine i party che, soprattutto durante la festa di mezza estate 2018, si potranno trovare lungo gli oltre 100 chilometri di costa tra Rocca Imperiale e Cariati. Ce n’è per tutti i gusti. Da quelli a base di mojito e ritmi caraibici nei villaggi di Marina di Sibari per finire al Delirio Party (15 agosto a partire dalle ore 18): una festa in spiaggia con DjSet a Centofontane di Mirto, sulle coste del Trionto, promossa dai lounge bar del territorio.


Tantissimi, anche, gli appuntamenti della settimana ferragostana in compagnia della musica d’autore. Si parte il 15 agosto alle 22.00, in Piazza Steri nel Centro storico di Rossano, con il concerto di Luca Barbarossa nel contesto dei festeggiamenti civili in onore della Madonna Achiropita co-patrona di Corigliano-Rossano. Poi Eugenio Bennato in concerto, il 18 agosto sera, a Plataci in occasione del Festival Gjitonia. Il 19 agosto, si ritorna nuovamente a Rossano per il concerto (a pagamento) presso l’anfiteatro “Maria De Rosis” di Ermal Meta.


Per chi, invece, vuole vivere una finesettimana di Ferragosto all’insegna dell’identità e dei sapori, addentrandosi nel vero spirito delle usanze e della cultura delle popolazioni dell’Alto Jonio calabrese, non può mancare l’appuntamento con ‘A Remurata, il 18 agosto a partire dalle 18.30 e fino a tarda notte: una grande festa popolare che rivive e risuona nell’antico borgo di Crosia. Una vecchia sirena, residuato della seconda guerra mondiale, viene fatta squillare per le vie del centro storico, in ogni piazza ed in ogni via che destata da questo rumore (‘a remurata, appunto) si rianima e si veste a festa. Diverse aree tematiche, dalla musica all’arte visiva e figurativa, accompagnate da punti di ristoro della memoria dove si possono assaggiare i manicaretti tipici preparati in strada dalle donne del posto. Insomma, una grande festa laica che ogni anno registra più di 10mila presenza, ‘A Remurata rientra a tutti gli effetti nel circuito dei grandi eventi regionali promossi ogni anno in Calabria.