Sta per volgere al termine la stagione estiva del Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria (Marrc), che ha offerto a un ingente numero di visitatori la possibilità prendere parte a suggestive visite notturne al museo e ha regalato momenti bellissimi sulla terrazza affacciata sullo Stretto. L’ultimo appuntamento delle “Notti d’Estate al Marrc” sarà domani, sabato 15 settembre, con la presentazione del saggio-testimonianza “Migranti”, di Demetrio Spagna, fondatore e presidente del Museo dello strumento musicale, partner istituzionale del Museo archeologico di Reggio.

 

"Migranti"

Nel volumetto, edito da Città del Sole, l’autore racconta episodi di esperienza vissuta con profughi minori non accompagnati sbarcati in Calabria. È una storia di accoglienza e integrazione attraverso la musica. Dopo i saluti del direttore del Marrc, Carmelo Malacrino, e del presidente del Circolo culturale “Rhegium Julii”, Pino Bova, interverranno la giornalista, Anna Foti, e Blessing Ajuka Ngozi, la presidente del gruppo musicale Wise African Cultural Group (Wacg). «La musica è un linguaggio di fratellanza, una cultura di pace universale. Annulla i pregiudizi, supera le incomprensioni, alimenta la fiducia e l’amicizia. Il linguaggio verbale, le parole, non sono necessarie», ha dichiarato lo scrittore Spagna in una nota. E continua: «Siamo stati i primi in Italia, con il Museo dello strumento musicale, a mettere in pratica l’accoglienza, la solidarietà, la socializzazione e il recupero dell’equilibrio psichico-emotivo dei minori migranti attraverso la musica. E lo consideriamo un buon lavoro».

 

I musei sono i luoghi della cultura


Il direttore del Marrc, Carmelo Malacrino, ha commentato: «I musei sono i luoghi delle culture e, quindi, laboratori di integrazioni. Attraverso la storia e le sue testimonianze si comprende come la nostra realtà contemporanea e la nostra identità culturale siano il risultato di incontri e di confronti, di mescolamenti e di contaminazioni tra popoli e civiltà, in un infinito e complesso “scambio di ruolo” tra amici e nemici, tra conquistatori e conquistati, nel corso dei secoli. La collaborazione con il Museo dello strumento musicale – aggiunge il direttore – è importante non solo nel progetto di rete per la valorizzazione culturale di questo territorio, ma anche per promuovere attraverso la musica un senso comune di integrazione mediterranea, su uno Stretto che è sempre stato crocevia di culture. A volte dimentichiamo – conclude Malacrino – che con il nostro presente alimentiamo i musei del futuro».

 

 

Pirandello e il cinema

Venerdì, 17 settembre, nella sala conferenze del Museo, la professoressa Paola Radici Colace, docente di filologia classica all’Università degli studi di Messina e presidente onorario del Cis (Centro internazionale scrittori) terrà una lezione sul tema “Pirandello e il cinema”. Questo sarà il primo degli incontri pomeridiani al Museo. «Sin dall’inizio della sua attività critica Pirandello ha colto, rappresentato e teorizzato la sua singolare coscienza sulla questione della “rappresentazione”. L’attenzione che ha prestato al cinema – quale arte dei fenomeni e delle apparenze – appartiene a questa orbita di interessi», afferma Radici Colace. «Pirandello intuisce nel cinema, rigorosamente muto, possibilità inedite di tradurre, forse più efficacemente che attraverso altre forme espressive, il proprio modello teorico: il dinamismo del pensiero, la moltiplicazione dei punti di vista, il relativismo della realtà manifesta, la problematicità del rapporto tra soggetto e oggetto e tra essere e apparire».
Interverranno per i saluti il direttore del Marrc, Carmelo Malacrino, e la presidente del Cis, Rosita Loreley Borruto.

 

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