Dal 20 novembre per due mesi si potrà visitare l'esposizione dedicata a uno degli artisti più amati del ‘900, un’occasione unica per conoscere l’arte e l’influenza che l’architettura e i paesaggi locali ebbero sul pittore
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Mancano pochi giorni all’inaugurazione della mostra “Escher. La Calabria, il mito” che verrà ospitata, per la prima volta, al Complesso monumentale del San Giovanni a Catanzaro. Dal 20 novembre si potrà visitare la mostra dedicata a uno degli artisti più amati del ‘900, un’occasione unica per conoscere l’arte del genio olandese e l’influenza che l’architettura e i paesaggi calabresi ebbero sulla sua parabola artistica. La mostra è prodotta e organizzata da Comune di Catanzaro e Assessorato alla Cultura della Città di Catanzaro con il Gruppo Arthemisia, con il contributo della Regione Calabria e in collaborazione con la M.C. Escher Foundation. A curare l’esposizione sono Federico Giudiceandrea e Domenico Piraina. Partner dell’iniziativa la Camera di Commercio, l’Università Magna Graecia e l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro. A gestire i servizi museali la società 4Culture.
Sarà un percorso di 86 opere, alcune delle quali mai esposte in Italia come "Fuochi d’artificio" (1933), "Sogno e Senglea" (1935), la mostra non solo è specchio della vita e dei viaggi che Escher fece nel nostro paese, ma anche del riverbero che il suo lavoro e le sue creazioni ebbero e continuano ad avere sulle generazioni successive. Nel Sud Italia e in Calabria Escher maturò buona parte di quelle idee e suggestioni che caratterizzano, nel segno della sintesi tra scienza e arte, la sua matura produzione e gli studi sulle forme che lo hanno reso unico nel suo genere. La mostra, ricostruendo il legame profondo tra Escher e la Calabria, offrirà l’opportunità di scoprire un punto di vista suggestivo e personale sui piccoli borghi calabresi che custodiscono la memoria e l’identità della nostra storia.
«La città di Catanzaro – commentano il sindaco Sergio Abramo e l’assessore alla cultura Ivan Cardamone – è orgogliosa di poter ospitare questa grande mostra che accenderà per due mesi i riflettori sul capoluogo di regione riconosciuto quale punto di riferimento del panorama culturale in Calabria e al Sud. L’obiettivo che ha animato questa iniziativa, che ha visto mettere in moto una complessa macchina organizzativa con la sinergia di diversi soggetti pubblici e privati, è stato quello di proiettare il capoluogo al centro dei più ampi circuiti culturali nazionali contribuendo a far parlare di Catanzaro in termini positivi. Un grande evento, dedicato ad un artista apprezzato in tutto il mondo, che siamo convinti potrà generare una forte ricaduta in termini di immagine, di indotto economico, di crescita e sviluppo culturale per il nostro territorio».
Durante la sua permanenza in Italia dal 1922 al 1936, Escher visitò diversi luoghi della nostra penisola. Tra questi proprio molti borghi della Calabria che egli percorse a partire dal 28 aprile del 1930. Le terre mediterranee, così profondamente diverse da quella natia, esercitarono su di lui una profonda attenzione: lo colpirono il sole e la luce del Sud, le architetture geometriche dei paesaggi, le costruzioni verticali sulle rocce, gli strapiombi sul mare, la stratificazione di culture antiche. Tra le opere più importanti in mostra e testimonianza del suo viaggio calabrese a Morano, Pentedattilo e Rocca Imperiale (tutte del 1930) e le vedute di Scilla, Tropea, Santa Severina e Rossano del 1931. Il ricordo della Calabria, come del resto di tutta la nostra penisola, rimarrà indelebile nella mente e nelle opere future di Escher, tanto che in "Dream" del 1935 è ripresa la mantide religiosa che lo stesso aveva disegnato a Pentadattilo cinque anni prima.