INTERVISTA | Secondo la tradizione, la sacra icona preservò la città dalla peste. Dalla nicchia della Cappella della Santa Vergine sarà condotta in processione sull'altare maggiore. Il 12 febbraio l'atto di consacrazione dell'Arcivescovo
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Il quadro divino, raffigurante la Madonna del Pilerio, dipinto nella seconda metà del tredicesimo secolo, sotto la supervisione di alcuni esperti della Soprintendenza, sarà rimosso dalla nicchia nella Cappella della Cattedrale intitolata alla Vergine, dove viene custodito fin dal Cinquecento, per essere portato in processione all'altare maggiore in occasione delle celebrazioni della Patrona di Cosenza.
L'affidamento alla celeste protettrice
La sacra effigie viene storicamente esposta ai devoti soltanto in circostanze particolari. Alla Santa Madre i cosentini chiederanno la grazia di sconfiggere l’epidemia del terzo millennio come accadde, secondo la tradizione, quando salvò la città dalla peste. Nel giorno della festa patronale, il 12 febbraio, al termine della solenne messa delle 11,30, durante la quale si procederà all'accensione del cero votivo, il padre arcivescovo Monsignor Francesco Nolè, condurrà all'esterno del Duomo l'iconica immagine per l'atto di consacrazione di affidamento della Diocesi alla sua celeste protettrice.
Il precedente del 1980
Non ci sarà invece la processione per evitare assembramenti. La circostanza riporta la mente al 12 febbraio 1980. Le pessime condizioni climatiche indussero a rinunciare al pellegrinaggio, per le strade del centro, della statua della Madonna del Pilerio, realizzata nel 1855, anno di istituzione della festa in aggiunta al culto dell'8 settembre coincidente con la natività di Maria. Va ricordato che il 12 febbraio 1854, l'intera area urbana venne colpita da un violento sisma. In molti paesi della provincia si registrarono anche delle vittime. Non nel capoluogo.
Testimonianza di gratitudine
Per questo i fedeli, come testimonianza di gratitudine per la protezione divina ricevuta, chiesero ed ottennero dall'Autorità ecclesiale, di poter istituire questa seconda festa in onore della Vergine proprio nella giornata del 12 febbraio. Nel 1980 come detto, non si svolse la processione, ma pochi giorni dopo, il 20 febbraio, si registrò un forte terremoto, per fortuna senza danni alle persone. La cittadinanza allora, chiese a Monsignor Augusto Lauro, Vescovo di San Marco-Scalea e in quel momento reggente della Diocesi di Cosenza nella fase di transizione tra la partenza di Monsignor Enea Selis e l'arrivo di Monsignor Dino Trabalzini, di organizzare un sacro triduo di ringraziamento alla Madonna del Pilerio nell'ambito del quale il quadro divino venne portato in trionfo dal Duomo a Piazza Loreto. Episodio ricordato anche dal Rettore della Cattedrale, don Luca Perri, nell'intervista rilasciata al nostro network.