Cresce la Biblioteca “Stefano Rodotà”, cuore nevralgico e fulcro rappresentativo del Liceo classico Bernardino Telesio di Cosenza.  La Rodotà sta per dotarsi infatti di altri 250 metri lineari di libri. 9000 volumi inerenti le scienze umanistiche che andranno ad arricchire la più grande Biblioteca scolastica del sud, per come riconosciuto dall’Iccu, Istituto centrale per il catalogo unico delle Biblioteche italiane.

La raccolta, intitolata al filosofo del Diritto Angelo Ermanno Cammarata sarà donata per volontà di Marilì Cammarata, che in mancanza di eredi non voleva far disperdere i titoli editi a partire dai primi del ‘900. Da qui la scelta di lanciare una vera e propria gara pubblica per l’assegnazione dei volumi, ad una sola biblioteca o ente che potessero mantenere unito il fondo, attraverso una missiva che la giornalista e scrittrice triestina ha affidato alle pagine di Repubblica.

A conquistare il prezioso fondo sarà Antonella Giacoia, direttrice della Biblioteca del Bernardino Telesio. Non solo. Ad interessarsi della struttura cosentina anche Grazia Marchianò, già professore ordinario di Estetica, Storia e Civiltà dell’Asia orientale-Università di Siena Arezzo, e vedova del grande Elémire Zolla, tra i più eminenti pensatori del Novecento. In virtù del lavoro e delle attività portate avanti dalla direttrice della Rodotà e dal preside Iaconianni, la studiosa ha deciso di assegnare alla Biblioteca altri 1000 volumi che provengono dalla preziosa collezione custodita nella loro casa di Montepulciano.

La biblioteca del liceo Telesio

La Stefano Rodotà non è infatti una semplice Biblioteca scolastica, con i suoi già 70.000 volumi catalogati in circa 500 metri quadri di spazio è presidio della storia dell’umanità, custode della sua memoria. Attivo Centro culturale, fruito e fruibile non solo dagli studenti del Telesio ma dall’intero territorio, dove si fa non solo conservazione, dopo delicati e costosi salvataggi e restauri, ma anche trasmissione di conoscenza e sapere. Una roccaforte per la salvaguardia del libro in una contemporaneità caratterizzata da processi culturali e comunicativi in rapida e continua trasformazione. Diverse le Sale espositive attrezzate per la comoda consultazione: dalla Sala antichistica che attiene le discipline di indirizzo del liceo alla Sala riviste, giornali, periodici, nuove pubblicazioni, dove si trova la collezione più completa di una rivista storica fondata nel 1866: la Nuova Antologia. Le nuove collezioni non potevano trovare sistemazione migliore, in quello che la Soprintendenza per i Beni Culturali di Cosenza ha dichiarato essere luogo di interesse storico culturale per tutto il territorio. Un centro molto frequentato, grazie alle svariate iniziative che ospita: convegni e seminari, mostre, conferenze, giornate di studio.

Il patrimonio custodito

«Tutti questi volumi per decenni inscatolati -ha ricordato Iaconianni- mi sono sembrati oltre che un enorme spreco, in termini di opportunità formativa e conoscitiva, un grave danno per i nostri giovani e le loro coscienze! Oggi -ha proseguito il Dirigente- offriamo loro un luogo di ritrovo per studi, approfondimenti, dove incontrare personalità illustri e partecipare ad eventi internazionali. Insomma abbiamo aperto la loro casa al mondo fuori, per attrarne le risorse migliori».  E il mondo fuori ha risposto consegnando alla cura del Telesio interessanti raccolte e collezioni: dal Fondo Luigia de Theo a quello Leopoldo Conforti, dal Fondo Crispini, ex Preside della Facoltà di Lettere dell’Unical, all’importante raccolta saggistica di storia e filosofia contenuta dal Fondo Antonio Guarasci.

 

Ma il vero fiore all’occhiello della Biblioteca telesiana è il Fondo antico, espressione di una storia millenaria che parte dai lasciti e raccolte dei padri gesuiti e domenicani. Qui sono gelosamente custoditi un manoscritto di fine 1300 contenente una vita di San Gerolamo e alcuni rari incunaboli, i primi libri a stampa, oltre a pregevoli 500entine, 600entine e volumi del ‘700 e dell‘800. Grazie a contributi Rotary i volumi più preziosi sono stati restaurati a Roma dal professore Paolo Crisostomi, docente della scuola di Alta Formazione dell’Istituto Centrale del Restauro e della Conservazione del Patrimonio archivistico e librario di Roma, riconosciuto tra i più importanti studiosi e restauratori al mondo di libri antichi, che, legato da rapporti di sincera amicizia alla professoressa Giacoia, ed ora del Telesio, ha sposato la causa del recupero e della valorizzazione della Biblioteca cosentina.