VIDEO| Il nuovo murales è un omaggio alle vittime della tragedia del ’74 e un monito per le nuove generazioni a coltivare la speranza per il futuro
Tutti gli articoli di Cultura
Continua il progetto di riqualificazione del borgo marinaro di Schiavonea portato avanti dall’associazione Schiavonea e Sant’Angelo puliti. I murales che da qualche tempo spuntano tra le viuzze del borgo dei pescatori sono una delle azioni messe in campo dall’associazione che ha l’intento di abbellire il borgo marinaro e far crescere lo spirito di orgoglio e di identità della comunità. Le opere artistiche vengono realizzate da noti writers calabresi che si dedicano con la loro personale visione a lasciare un segno e omaggiare la meraviglia del mare, la dedizione alla pesca e l’amore per la natura e l’ambiente. Dopo Diamante, “la città più dipinta d’Italia” con oltre 200 dipinti realizzati finora dal 1981, arriva Schiavonea.
La street art è all’origine dello straordinario fenomeno che sta prendendo piede nelle città italiane, da Milano a Palermo passando per Bergamo, Roma, Pisa e Bari: migliaia di opere murarie decorano le pareti delle città, talvolta in contesti urbani difficili dove la maestosità della vernice e del tratto riesce a ridare valore agli abitanti del luogo. Un museo open air, che diventa attrazione per i turisti e dà nuovo slancio al territorio. A Schiavonea ormai sono più di una ventina le opere artistiche realizzate. Sono uomini dediti alle attività della pesca, sono bambini che giocano al pallone, sono donne che non vanno dimenticate: come Maria Costa, la prima donna eletta nel consiglio comunale di Corigliano Calabro nel 1975.
I componenti dell’associazione, la presidente Ermenegilda Curatolo e la responsabile della comunicazione Maria Curatolo si dicono estremamente soddisfatti del lavoro fatto in così poco tempo. Al vicepresidente dell’associazione, Mario Martilotti, delegato alle attività per il decoro urbano, il compito di seguire i lavori dei murales e curare il rapporto con gli artisti: «La street art, questa particolare forma artistica che sta prendendo piede in tante città italiane, si fonde con la nostra realtà urbana creando questo connubio con la cultura marinaresca di Schiavonea, dando valore a un borgo che è un pezzo di storia per tutto l’Alto Jonio e la Calabria» conclude il vicepresidente Martilotti.
La nuova opera del borgo marinaro: il Tatarannu
Il Tatarannu è l’ultima opera nel Borgo marinaro. È stata realizzata da Claudio Chiaravalloti, in arte claudiomorne, l’artista catanzarese autore di un altro murales nel borgo che gira la Calabria con le sue bombolette spray a decorare facciate e palazzi. Alla ribalta nazionale è stata di recente la sua ballerina in costumi arbëreshë compiuta a Santa Sofia d’Epiro nella rassegna itinerante Gulìa Urbana. Questa volta ha lavorato su una parete di circa 100 mq che ricopre l’intera facciata di una palazzina a due piani che dà su viale Salerno, la diramazione stradale che collega il Quadrato Compagna al porto.
A sovrastare il grande murales è il volto sereno e lo sguardo profondo del vecchio pescatore rugoso, un omaggio agli instancabili uomini di questo lembo di terra che hanno dedicato la loro vita a cucire le reti e a ormeggiare e portare al largo le loro barche. Diretta verso di lui è l’imbarcazione del ragazzino sottostante, che, in piedi a braccia aperte su una barchetta di carta, rivolge lo sguardo all’orizzonte. È nello stesso punto delle acque quiete che saltano uno dietro l’altro sei teneri delfini, in onore delle sei vittime della famiglia Curatolo che il 31 dicembre 1974 persero la vita nella tragedia in mare sul peschereccio Maria Santissima: Stefano Curatolo, capobarca, 32 anni, e i fratelli Salvatore, 26 anni, Luciano, 22 anni, Marino di 22, Antonio di 22, Giuseppe di 24.
Insieme al Maria Santissima, andò distrutto nella forte mareggiata anche il Nuova Sant’Angelo della Famiglia Celi, di cui ci furono altrettante vittime. Il murale vuole ricordare la tragedia che Schiavonea non hai mai dimenticato, ma lascia alla speranza verso il futuro e alle braccia forti e possenti del bambino di continuare il compito dei suoi avi: amare senza remore il mare e continuare a far crescere il suo borgo sulle ali del gabbiano che si erge verso l’alto.