La kermesse inaugurata lo scorso 29 settembre è arrivata alla sua V edizione. Una giuria dovrà decretare i migliori attori, la migliore regia e la migliore compagnia
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Si rialza il sipario al Cinema Teatro Comunale di Catanzaro per il Festival Nazionale Uilt (Unione italiana libero teatro), arrivato alla sua V edizione e iniziato lo scorso 29 settembre. Il 6 ottobre la compagnia Oneiros di Cinisello Balsamo (Mi) porterà in scena “Io sono il mare”. A fare gli onori di casa sarà Francesco Passafaro, responsabile del Centro studi Uilt e il Presidente Regionale Uilt, Gino Capolupo.
Un teatro di passione e sacrifici
«È stata una grande soddisfazione – ha commentato Capolupo - portare per la prima volta in Calabria questo festival che fino allo scorso anno si è sempre svolto a Velletri. È un onore appartenere a questa grande famiglia che è il teatro amatoriale, fatto di tanta passione e sacrifici che però ripagano sempre». Passafaro, rivolgendosi al pubblico in sala, ha esordito dicendo: «Noi che facciamo teatro per passione e non per lavoro non possiamo permetterci il lusso di sbagliare, il nostro livello deve essere sempre alto, non appartenendo al teatro dei professionisti corriamo un elevato rischio».
La giuria
A portare i saluti del Presidente nazionale, Antonio Perrelli, la consigliera Uilt, Antonella Pinoli, augurando a tutte le compagnie partecipanti un sincero in bocca al lupo. Cinque i componenti della giuria: Giuseppe Cinquegrana, Francesca Marchese, Nicola Rombolà, Pippo Capellupo e Michele Mirabello, che dovranno decretare il migliore attore e attrice protagonista, migliore attore e attrice non protagonista, migliore regia e migliore compagnia, per quest’ultima menzione, anche il pubblico presente in sala potrà esprimere il proprio gradimento. Un’altra giuria è composta dai ragazzi del laboratorio del teatro Lab, capitanati da Francesco Battaglia, che aggiudicheranno alla migliore compagnia che si esibirà il “Premio Speciale Lab”.
Ad aprire il sipario "Il visitatore"
Ad alzare il sipario di questa importante kermesse sono stati gli attori della compagnia bresciana “La Betulla di Nave”, portando in scena “Il Visitatore” di Eric Emanuele Schmitt, regia di Bruno Frusca. Siamo nel ’38 e l’Austria entra a far parte del Terzo Reich. In un elegante appartamento vive il famoso psicanalista di tutti i tempi Sigmund Freud. È anziano e malato ma il suo tormento sono le violenze degli uomini della Gestapo sulla povera gente indifesa. Mentre attende notizie dell’amata figlia Anna portata via da un mediocre ufficiale, improvvisamente dalla finestra entra un inaspettato visitatore, in smoking, scalzo e a petto nudo. È un mitomane o è Dio? Tra i due è un continuo botta e risposta colmo di quesiti esistenziali, punti di domanda che si stagliano sullo sfondo della tragedia del nazismo, una piaga umana che fa vacillare, tra incredulità e bisogno di certezze. Anche il padre della psicanalisi, a sua volta psicanalizzato, scienziato ma pur sempre uomo, sembra finito e dunque fragile. Un plauso agli interpreti Bruno Frusca, Pino Navarretta, Mariasole Bannò e Nicola Delbono, dalle ottime qualità interpretative, di questa commedia brillante, piacevole, a tratti commovente, che fa sorridere ponendo quesiti seri.