La prima edizione della kermesse diretta da Simona Viciani, traduttrice italiana di Bukowski, conquista Lamezia Terme
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Tre giorni e 23 incontri tra presentazioni di libri, laboratori di lettura e scrittura, performance artistiche, discussioni, proiezioni e laboratori di fotografia e oltre mille presenze. Sono questi i numeri che tracciano il bilancio della prima edizione di Ormeggi Festival Letterario di Lamezia Terme.
La kermesse, ideata da Open Space – Associazione culturale in seno al progetto Impressioni Mobili, ha animato da venerdì 15 a domenica 17 marzo il Chiostro Caffè Letterario, il Sistema bibliotecario lametino e Tip Teatro. Un festival con una direzione artistica d’eccezione: la traduttrice italiana di Charles Bukowski Simona Viciani. E tra gli eventi che più hanno catalizzato l’attenzione del pubblico c’è stata proprio la presentazione in anteprima nazionale dell’edizione italiana di Taccuino di un allegro ubriacone (Guanda Editore, 2019).
A presentare il volume la stessa Viciani e la curatrice del progetto Impressioni Mobili Maria Chiara Caruso. Gli altri libri presentati sono stati: Black Zero di Andrea Carlo Cappi (Cordero, 2018), In volo senza confini di Laura Mancuso (Corbaccio, 2009), La ragazza di Marsiglia di Maria Attanasio (Sellerio, 2018), I Romanov di Raffaella Ranise (Marsilio, 2018), La venere di Taškent di Leonardo Fredduzzi (Voland, 2018). «Il libro, la lettura e la letteratura, quali elementi vivi dell'umano agire, hanno trovato a Ormeggi Festival il clima adatto per intrecciarsi l'un l'altro e sfociare in una condivisione di esperienze, parole ed emozioni – si legge in una nota del Festival - Ha contribuito al conseguimento di un tale risultato anche l'introduzione dell'Angolo del lettore, un momento che si è inserito timidamente nel festival riscuotendo via via un successo sorprendente e gratificante creando uno spazio di condivisione della lettura sulla scia dei reading a microfono aperto che avevano caratterizzato la rassegna Contemporanea, altra realizzazione di Open Space - Associazione culturale».
Anche i laboratori di scrittura e lettura creativa, svolti tutti i giorni al TIP Teatro, hanno assegnato a Ormeggi Festival un valore aggiunto in termini di qualità. Ricordiamo infatti che la manifestazione si è aperta con il workshop di Daniela Grandinetti dal titolo Wanderlust. Viaggiando con Jack London, seguito il giorno dopo da Filo-Logico curato da Manifest e Giovanni Mazzei (Dicerie poetiche), giungendo poi a Niente è sacro, tutto si può dire di Quello sporco duo (Francesco Villari e Elmore Penoise). Presentato durante la manifestazione anche il Concorso letterario Nautilus, premio letterario indetto dalla Associazione Reportage di Annamaria Persico. «La parte più irriverente di Ormeggi, vale a dire l'irriverente, leggero e divertente appuntamento col Dopo Festival, ha impreziosito gli appuntamenti con quella necessaria punta di ironia che ha consentito di mettere da parte i toni seri delle giornate». Grande successo durante i 3 giorni del Festival con la presenza di circa mille persone agli incontri.