Dall'introduzione della riforma Franceschini nel 2014 a oggi si è registrata una crescita del 6,3%
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I musei e i siti archeologici statali della Calabria, dall’introduzione della riforma Franceschini nel 2014 a oggi, hanno registrato un incremento dei visitatori pari al 6,3%, un dato che premia l’autonomia degli istituti voluta dal ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo sostenuta da una forte e costante promozione condotta anche attraverso l’ingresso gratuito nella prima domenica del mese.
I numeri
Dai 401.643 visitatori del 2014 si è passati infatti ai 427.102 del 2019, anno che si è chiuso con un buon risultato dei musei statali calabresi.
La top 10 regionale del 2019 vede primeggiare il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria con 227.021 ingressi, seguito dalla Cattolica di Stilo con 30.662 visitatori, mentre al terzo posto si piazza il Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia con 24.063 biglietti.
Al quarto posto si colloca il Museo e Parco archeologico Nazionale di Capo Colonna con 21.547 visitatori, seguito dalla Galleria Nazionale di Cosenza con 17.865 ingressi, il Museo Archeologico Nazionale di Crotone con 16.098 biglietti staccati e il Museo e Parco Archeologico Nazionale di Locri con 15.597 visitatori.
Chiudono la classifica la Castella di Isola di Capo Rizzuto, all’ottavo posto con 15.193 ingressi, il Museo Archeologico Nazionale e Parco Archeologico della Sibaritide di Cassano allo Ionio con 12.684 visitatori, da poco divenuto un museo autonomo per il cui direttore ieri il Ministro Franceschini ha lanciato il bando, e il Museo e Parco Archeologico Nazionale di Scolacium con 11.963 biglietti staccati.
Franceschini punta sul Parco archeologico di Sibari
«Tra i 13 nuovi istituti autonomi del nuovo bando internazionale» ha detto il ministro Dario Franceschini nel corso della conferenza stampa di presentazione del nuovo bando internazionale «mi piacerebbe vincere la sfida del parco archeologico di Sibari, un patrimonio straordinario, che per troppi anni e troppo spesso è rimasto abbandonato in una Regione complicata, come la Calabria. Si tratta veramente di una grande sfida».