VIDEO | Un uomo di mezza età e un bambino si incontrano per dar vita alla storia che il regista e produttore sta girando nella cittadina tirrenico cosentina. Protagonisti il giovanissimo Paolo Petrungaro e l’esperto Floriano Canonaco
Tutti gli articoli di Cultura
Generazioni a confronto nell’epoca del distanziamento sociale, ambizione e disincanto faccia a faccia nell’era minacciata dal Covid. Sono questi gli ingredienti di “Bighellone”, cortometraggio che il regista e produttore austriaco, Peter Auer-Grumbach, sta realizzando tra i vicoli e le piazze di Amantea.
Il cineasta, alla seconda pellicola girata nel borgo tirrenico – la prima fu “Marino”, realizzata nel 2020 nell’ambito del Kino Guarimba organizzato da Giulio La Vita – ha incentrato il suo racconto in un periodo ben determinato, comprensibile ad ogni latitudine del mondo, che nella sua fase più acuta ha sgretolato certezze maturate nei secoli. Un ciack dopo l’altro, le scene di straordinaria ordinarietà si sommano a formare un canovaccio lungo il quale scorre la vicenda di un bambino, interpretato dal 12enne Paolo Petrungaro, e di un uomo ormai prossimo alla mezza età, i cui panni sono vestiti dall’attore Floriano Canonaco, entrambi alla ricerca di un affetto smarrito: la madre in un caso, la fedele cagnolina nell’altro.
Le ragioni che hanno spinto Auer-Grumbach a scegliere Amantea, risalgono ad un innamoramento “a prima vista” che l’artista ebbe in occasione della sua prima visita in città. «Ritengo molto suggestive le immagini realizzabili qui, soprattutto di notte – ha detto il regista – quando nelle luci dei lampioni brilla un’atmosfera unica. Ogni strada ha una sua personalità e il centro storico sembra avere una vita propria. Inoltre, lavorare con attori che ho il piacere di conoscere già, come nel caso di Paolo, che ho diretto due anni fa in “Marino”, o che ho stimato sin da subito, come Floriano, aiuta a rafforzare il senso del messaggio che intendo comunicare, basato sulla necessità di ricostituire l’attitudine con cui affrontare la varietà della vita».
Elogiato dal regista, il più giovane membro del cast, Paolo Petrungaro, si è detto «felice per questa nuova esperienza. È molto emozionante – ha proseguito l’attore 12enne – tornare per la seconda volta davanti alla cinepresa di Peter, e poterlo fare accanto a Floriano, sta rappresentando un’esperienza unica».
Dello stesso tenore le dichiarazioni dell’altro attore protagonista, Floriano Canonaco, che entrando nello specifico della trama, ne ha svelato l’origine di “Collodiana” ispirazione. «Come Pinocchio, anche il nostro ambizioso bambino rischia di perdersi – ha detto – e come Geppetto il mio personaggio è alla ricerca di un sentimento dal quale trarre il dinamismo necessario ad andare avanti. Girare le scene ad Amantea – ha proseguito Canonaco – non ha interferito con l’interpretazione della parte, anche se qui sono considerato un po’ come il bighellone di turno (ride, ndr), però rappresenta un importante segno della vitalità del nostro territorio – ha concluso l’attore – che dovrebbe far riflettere, soprattutto chi ci governa, a prendere in considerazione l’amore che questi nostri scorci sono in grado di ispirare».
“Bighellone”, così come ha specificato Peter Auer-Grumbach, sarà presentato in occasione di festival cinematografici, sia italiani che esteri, con la prima proiezione riservata alla comunità amanteana, ospite partecipe di un’opera che ha potuto realizzarsi grazie al contributo di quanti, con spirito altruistico, hanno aderito alla raccolta fondi online, lanciata su una piattaforma di crowdfunding.