Ambiente e temi sociali al centro della nona edizione. Opere da 80 paesi di tutto il mondo per rappresentare culture e linguaggi diversi
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Si apre con un’immagine precisa l’edizione numero 9 de La Guarimba International Film Festival, dal 7 al 12 agosto ad Amantea, quella disegnata da Mikel Murillo, illustratore ufficiale del festival, che racconta il vissuto di un anno fa, durante il lockdown: gli animali che si riappropriano delle città deserte. Un manifesto che rimanda alla tematica della sostenibilità ambientale, principio fondante de La Guarimba che porta avanti il progetto Cambur, anima ecologica dell’evento.
La pandemia deve trasformarsi in occasione di cambiamento, riflettere sull’umanità, sulla crisi ambientale, sull’integrazione e la libertà dei popoli e dell’individuo. Valori che La Guarimba porta con sé da quando è stata ideata, perché qui il cinema è prima di tutto un atto sociale, rito collettivo ed esempio di vita comunitaria. Un festival che ha l’obiettivo di portare avanti tematiche sociali di rilievo, prima dei grandi nomi del cinema, per sostenere produzioni di giovani artisti indipendenti e aprire riflessioni sul presente.
Riportare il cinema alla gente
Il festival internazionale dedicato al cortometraggio, ideato da Giulio Vita e Sara Fratini e realizzato sotto l’alto patrocinio del Parlamento europeo, con il sostegno di 8 ambasciate da tutto il mondo, torna per “riportare il cinema alla gente e la gente al cinema” nella città dove la sala più vicina dista oltre 30 chilometri: «È stato un anno difficile per il settore cinema e audiovisivo – commenta il direttore de La Guarimba Giulio Vita – ma la nostra squadra non si è arresa e ha lavorato duramente per garantire una programmazione di qualità che abbraccia stili, poetiche e culture diverse. Abbiamo il dovere come associazione di garantire il diritto alla culturaAmbiente e temi sociali al centro della nona edizione. Opere da 80 paesi di tutto il mondo per rappresentare culture e linguaggi diversi.
Cortometraggi da tutto il mondo
Sono oltre 28mila gli spettatori che La Guarimba ha coinvolto nelle passate 8 edizioni. Quest’anno, dopo aver registrato circa 3mila presenze in 6 giorni nella scorsa edizione, il Festival ha ricevuto oltre 1174 corti da 80 paesi del mondo.
Un programma con 172 opere, di cui 94 dirette da donne, provenienti da 56 paesi di tutti i continenti. Dati che confermano la missione di rappresentare culture, linguaggi e tradizioni diversi, portando ricchezza e varietà culturale in un paesino calabrese senza cinema.
Una selezione accurata quella dei programmatori Alex Spagnolo (coordinatore), Marta Miquel, Mikel Murillo, Valeria Weerasinghe, Sara Fratini e Giulio Vita, che hanno selezionato le opere più emozionanti in grado di raccontare il mondo e le mille sfaccettature della vita, con occhi e angolazioni diversi racchiuse in 5 sezioni in concorso (Fiction, Animazione, Documentario, Videoclip e Insomnia).
I programmi speciali
Come ogni anno il cartellone si arricchisce di programmi speciali: tra le novità della IX edizione la sezione El Guayabo, documentari dedicati alla diaspora venezuelana degli ultimi 10 anni; Focus Lituania, cartellone realizzato in collaborazione con Lithuanian Shorts; e A screen for Glas Animation, sezione nata per supportare il festival d’animazione californiano “GLAS Animation” che quest’anno non potrà svolgersi in presenza. Torna il programma dedicato all’Africa Subsahariana a cura di Keba Danso, Karmala, e dagli Stati Uniti arriva invece la sezione Americania a cura di Sam Morrill.
La Guarimba trasforma la Calabria nel centro del mondo con una ricca programmazione anche per i giovani spettatori. Un festival nel festival a cura di Valeria Weerasinghe, realizzato in collaborazione con Unicef Italia, che propone 100 corti per bambini e ragazzi: La Grotta dei piccoli.