VIDEO |Lo spettacolo è portato sul palcoscenico della compagnia dei Sognatori diretta da Antonio Pittelli da sempre attenta ai temi del sociale e ai bisogni dei più deboli
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Raccontare il delicato mondo dell’autismo attraverso la magia del teatro è quello che ha fatto la compagnia dei Sognattori di Soverato che dopo lo stop forzato a causa della pandemia ha riaperto il sipario del teatro comunale con un tema forte, uno spettacolo teatrale intenso, emozionante in cui i quattro attori diventano i protagonisti di un silenzioso dramma quotidiano di molte famiglie. «Rientrare in teatro dopo tanto tempo e portare questo spettacolo ci riempie di gioia ma anche di tanta emozione» ha commentato Rosanna Basanisi.
Il teatro che emoziona
“Quel blu dentro me” mostra le difficoltà dei genitori di bambini con disturbo dello spettro autistico ma anche il mondo con gli occhi di chi vive sulla propria pelle una condizione sulla quale la compagnia diretta da Antonio Pittelli, da sempre attenta al mondo del sociale e presente con spettacoli benefici nei luoghi di sofferenza, vuole richiamare l’attenzione. «Siamo convinti che non c’è mezzo migliore per trasmettere emozioni se non attraverso la magia del teatro, non ci sono altri mezzi per arrivare nell’intimo e toccare le corde dell’anima degli spettatori» per il regista Pittelli. «È’ stato un lavoro straordinario non tanto per il fatto di essere attori ma perché abbiamo vissuto intensamente questa fase attraverso le prove, entrando nel mondo dell’autismo» ha aggiunto.
L'autismo e il linguaggio dell'arte
«Abbiamo davvero cercato di capire cosa si prova in quelle situazioni – ha spiegato Rosanna Corradino -. Non ci sono tecniche o doti particolari, solo tanta empatia e la voglia di mettersi nei panni di una ragazza autistica o di una madre che soffre perché vede i sogni infranti a causa di una diagnosi di autismo». Tre le repliche andate fino ad ora in scena per uno spettacolo destinato a fare il giro di scuole e teatri, che ha avuto un ottimo riscontro di critica e di pubblico, suscitando apprezzamento anche da parte dell’associazione “Amici della mente” dell’ospedale Sacco di Milano per aver avvicinato le persone ai temi del disagio psicologico attraverso il linguaggio dell’arte. «Il discorso del sociale per noi è molto importante. Questo spettacolo è stata una bella scommessa e sembra che possa avere i suoi frutti» ha concluso Salvatore Gualtieri.