Sono stati necessari degli interventi di adeguamento strutturale importanti, dato lo stato di degrado e deterioramento in cui versava lo stabile, ma adesso gli uffici comunali di via Melacrino, noti come con il nome di Cipresseto quando negli anni Sessanta ospitavano il Centro servizi culturali del Comune di Reggio con annessa Biblioteca e la sede calabrese dell'Associazione Nazionale per il Mezzogiorno d'Italia (Animi), per decenni rimasti abbandonati, sono diventati sede per le attività dell’associazione Studio Arte. Il sodalizio nel 2018, infatti, ha vinto il bando comunale per il recupero del bene pubblico caduto in disuso dell'ex Cipresseto. Non a caso l'edificio è in prossimità dell’auditorium Umberto Zanotti Bianco,  presidente dell'Animi dal 1951 al 1963.

Riqualificata e divenuta luogo di aggregazione, priva di barriere architettoniche e con spazi all’aperto, per persone con disabilità che vogliano sperimentare il teatro-danza, la pittura, il mosaico, la scrittura creativa, il giardinaggio, l’informatica, il riciclo e i lavori manuali, come arti e pratiche di inclusione e socializzazione, la struttura riaprirà a settembre dopo la pausa estiva.

I progetti sociali

«Sono due i progetti che l'associazione Studio Arte promuove. Il primo Codanzare nasce nel 2008 come laboratorio permanente di teatro-danza dove i ragazzi e le ragazze diversamente abili con l'ausilio di volontari ballerini e anche non ballerini condividono il linguaggio comune dell'arte e sul palcoscenico, come nella palestra in cui si prova, diventano tutti protagonisti assoluti. Abbiamo visto negli anni come la danza e l'arte siano strumenti efficaci per dissipare i pregiudizi e abbattere barriere mentali. A questa attività si aggiungono anche i laboratori scenografici e costumistici. Accanto al progetto Codanzare, che pone un accento importante anche sulle attività manuali, c'è anche quello denominato Ricreare. Anche in questo caso, il tutto si declina in molteplici e variegati laboratori», ha spiegato Francesca Attinà, presidente dell'associazione Studio Arte di Reggio Calabria.

La memoria di luogo culturale

La struttura oggi volta al sociale conserva ancora una forte vocazione squisitamente culturale con un patrimonio librario importante, in corso di catalogazione, che valorizzerà il progetto nel suo insieme.


«La struttura che abbiamo avuto dal Comune in concessione ha un trascorso importante che non intendiamo disperdere. Essa ospitava, infatti, l'appartamento dell'allora senatore della Repubblica, Umberto Zanotti Bianco, che qui alloggiava quando sostava a Reggio, e una ricca biblioteca che, dismessa da decenni, di fatto al momento del nostro arrivo già non c'era più. Abbiamo, quindi, pensato di bonificare l'intera area e di  recuperare anche questa dimensione culturale, riqualificando anche l'area verde dove immaginiamo un giardino per la lettura. Grazie alla donazione del compianto Luciano Criserà, che aveva espresso il desiderio di devolvere la sua ricca biblioteca al comune di Reggio Calabria, abbiamo allestito nuovamente, in questa struttura, la biblioteca Umberto Zanotti Bianco. Di questo ricco fondo Criserà, infatti, ci onoriamo di accogliere ottomila volumi di Letteratura e Saggistica contemporanea», ha spiegato Vincenzo Campanella, direttore di Studio Arte Reggio Calabria.

La testimonianza del tempo che fu

«Ricordo la grande signorilità e la grande autorevolezza del senatore Umberto Zanotti Bianco, anche presidente dell'Associazione Nazionale per il Mezzogiorno d'Italia, che spesso si recava qui Reggio, presso i locali del Cipresseto che oltre ad ospitare il suo appartamento, dove aveva un pianoforte e soleva custodire anche originali souvenir dei suoi viaggi, erano anche sede regionale della stessa Associazione. Io, all'epoca ventenne, prestavo servizio come assistente e dattilotrafa del segretario dell'articolazione calabrese dell'associazione, Luigi Antonuccio, che sovraintendeva alle scuole elementari e agli asili che l'associazione aveva allestito anche a Reggio e in Calabria per promuovere l'alfabetizzazione e l'educazione popolare. Ricordo che tra queste scuole, c'era anche quella residenziale a Mannoli, Santo Stefano in Aspromonte, che portava il nome del primo presidente dell'associazione Animi, Leopoldo Franchetti. Presso i locali c'era anche la biblioteca del fondo USIS, United States Information Service, di cui mi occupai per alcuni anni. Lavorai lì dal 1961 al 1968, anno in cui vinsi il concorso per maestra elementare e mi sposai», ha raccontato Teresa Alessandrello.

Associazione per il Mezzogiorno d'Italia

Fondata nel 1910, dopo gli eventi sismici del 1908 che avevano devastato Messina e Reggio Calabria e mietuto migliaia di vittime, coinvolgendo cittadini di tutto il Paese e intercettando le energie dei massimi esponenti del meridionalismo italiano, come Giustino Fortunato, Gaetano Salvemini, Benedetto Croce, Giuseppe Lombardo Radice, Umberto Zanotti Bianco, Francesco Compagna, Rosario Romeo, Manlio Rossi-Doria e Michele Cifarelli, in un’ottica di filantropia sociale, l'Animi è intervenuta con straordinarie e lungimiranti iniziative di assistenza in occasione di calamità naturali e di promozione della scuola popolare