Dalla Calabria alla Cina per rappresentare l’italianità nel mondo

“Sinapsi ClanDestine” è la mostra fotografica di Pietro Polititi in esposizione al FIOF di Lishui
di Valeria Bonacci
15 novembre 2017
12:32

La Calabria sbarca in Cina, precisamente a Lishui per il Festival Internazionale di Fotografia dove, da oggi fino al 19 novembre, sarà esposta la mostra fotografica di Pietro Politi: “Sinapsi ClanDestine”. Nata da una “connessione”, quella tra l’artista Pietro Politi e la compagnia Pagliacci Clandestini che ha posato per i ritratti, la mostra è stata selezionata dalla commissione di LUMINA in occasione della Call di FIOF (Festival Internazionale di Fotografia) in quanto sposa a pieno l’ideale dell’esposizione, ossia il portare l’italianità nel mondo. 

 


Dieci ritratti 50x70 che raccontano l’essere artisti con una serie di foto della Compagnia. Una doppia vita, quella nei panni di persone comuni e quella “spogliata dal quotidiano”, del proprio essere artista, “pagliaccio clandestino”. Le fotografie mettono a confronto lo stesso soggetto, il proprio essere con e senza “maschere sociali”, come direbbe Pirandello, per entrare in contatto con se stessi e con l’altro. 

 

Non è una semplice mission quella dell’associazione di promozione sociale reggina “Pagliacci Clandestini”, ma la volontà radicata e tenace di destrutturare la realtà per la quale spesso soffriamo, consapevolezza e denuncia per ciò che non vogliamo essere, sentire o patire. 

«Ho sempre pensato che questa terra abbia costantemente bisogno di persone che costruiscano sogni – racconta il presidente dell’associazione Santo Nicito –. “Sinapsi ClanDestine” è questo e tanto altro. È l'incontro tra passioni, lavoro e professionalità. È credere nelle donne e negli uomini della nostra terra. Collaborare e creare sinergie per vivere i sogni e farli diventare realtà». 

Ed è questo ciò che fa “Sinapsi ClanDestine”, porta gli ideali, la scelta di persone “comuni” di abbandonare la loro vita, i loro impegni, le loro gioie ed i loro dolori, per dedicarsi pienamente al prossimo, chiunque egli sia, qualunque sia la sua storia, senza distinzione alcuna.

«La realtà che raccontiamo – continua Nicito -  è che adesso la mostra è in esposizione in Cina, poi sarà al Parlamento Europeo a Bruxelles, tanti altri saranno i luoghi. Il nostro desiderio è che il progetto dopo aver girato in lungo e in largo possa trovare uno spazio di esposizione adeguato nella nostra città dove tutto è nato».  

“Sinapsi ClanDestine” era stata già selezionata in occasione dell’annuale Festival della fotografia di Orvieto, durante il quale gli scatti furono esposti all’interno del Palazzo dei Sette, nel bellissimo centro storico della città umbra. Nei mesi successivi, fino a Settembre, FIOF si è presa carico della mostra, portandola in altre 2 città italiane: San Benedetto del Tronto e Barletta.

 

«Chiunque nella vita può essere chiunque: bisogna solo scegliere chi essere – racconta Nicito –.  Ci sono persone che decidono di “essere” per gli altri e, nonostante le fatiche che la vita quotidiana mette dinanzi, aprono la valigia, si truccano, indossano il loro vestito migliore e partono per portare in giro il loro messaggio e la loro gioia. Ognuno ha un motivo ben preciso che lo ha portato a fare questa scelta di vita - la scelta di essere un “artista”, un “pagliaccio clandestino” - e questa è una cosa straordinaria. La contrapposizione tra la vita reale e la vita da artista, il non sorridere negli scatti, sono piccoli elementi voluti per riuscire ad entrare nell’animo dell’osservatore, per cominciare il percorso che porterà a fare la propria scelta di vita».

 

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