Chiusura teatri e impianti sportivi, associazioni di Lamezia sul piede di guerra

Le realtà vogliono fare valere le proprie ragioni e si costituiscono in comitato chiedendo un incontro urgente con i commissari
di Tiziana Bagnato
3 marzo 2018
20:07

Lamezia comincia ad alzare la testa? Forse. Così potrebbe essere. Tante le associazioni sportive e culturali che questo pomeriggio si sono riunite per discutere della paventata chiusura del Teatro Grandinetti e di quella mail con cui veniva comunicato loro che dal 9 marzo in poi l’amministrazione non avrebbe più garantito l’apertura dello stabile.

 


Una spada di Damocle, un macigno per tutte quelle realtà che, non solo hanno ormai il Grandinetti come unico riferimento per le esibizioni e i saggi, stante la chiusura degli altri due teatri comunali e degli impianti sportivi, ma anche perché per diverse di loro le procedure organizzative sono più che avviate. Biglietti già venduti, manifesti stampati. Tutto pronto perché una doccia fredda del genere era difficile da immaginare.

 

Ecco perché le associazioni hanno deciso di unirsi un comitato e tramite questo fare valere le proprie ragioni. A partire dalla richiesta di un incontro urgente con i commissari, fino alla riapertura dei due teatri comunali chiusi e per i quali sembrerebbe non ci siano gravi questioni a pregiudicarne l’agibilità. Ma non solo. Tra gli obiettivi del comitato l’affidamento immediato dei servizi tecnici del Teatro Grandinetti e l’apertura di un dialogo per la diminuzione del canone d’uso dei teatri.

 

A tenere le redini dell’incontro l’ex consigliere comunale Francesco Ruberto, che ha sollevato il caso, Luigi Papaleo, vice presidente regionale del Centro sportivo educativo nazionale e Francesco Grandinetti prima proprietario del teatro, poi acquisito dal Comune, e dopo aggiudicatario dei servizi tecnici.

 

E proprio il suo stop avrebbe incriminato quell’equilibrio precario su cui il Teatro stava andando avanti. Grandinetti, ha operato fino ad ora all’interno del teatro gestendone i servizi con la Ti.Gi. tramite proroghe di una vecchia aggiudicazione, nelle more che il Tar si esprimesse sulla sua esclusione dal nuovo bando fatto dal Comune.

 

Ed il Tar a gennaio si è espresso, chiedendone la riammissione. Per tutta risposta da via Perugini gli è stata notificata l’annullamento dell’intera gara per vizi di forma. In particolare, la gara si sarebbe basata su una delibera di giunta e non di consiglio e al momento dell’espletamento vedeva attivi tre teatri comunali, mentre ora ne è rimasto uno solo attivo, il Grandinetti appunto, anche se non si sa per quanto. L’annullamento della gara porterebbe infatti a doverne fare una nuova e quindi a vedere l’immobile chiuso per diversi mesi.

Giornalista
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