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L’arrivo di Dario Franceschini a Cosenza era stato a lungo invocato per trovare una soluzione ai tanti problemi del centro storico. La città vecchia cade letteralmente a pezzi, si sgretola sotto il peso dell’incuria e delle intemperie. Oltre Corso Telesio c’è un dedalo nascosto fatto di vicoli conditi da quotidiane storie di varia umanità, spesso di vite degradate, dove si va avanti in condizioni misere, con la pioggia che filtra da tetti e finestre malandate.
Disadorna e altre storie dopo il fuori programma con i comitati cittadini
Il ministro invece, ha fatto tappa nel capoluogo bruzio per presentare il suo libro “Disadorna e altre storie” pubblicato da La Nave di Teseo. Alla sala Quintieri del Rendano, il titolare del dicastero dei beni culturali è giunto dopo una breve passeggiata a piedi lungo corso Telesio, interrotta nei pressi della sede arcivescovile dal corteo dei comitati cittadini, ai quali Franceschini ha prestato attenzione, accettando di ascoltare la lunga lettera predisposta dai manifestanti.
Il ministro accolto da una platea gremita
Poi è stato accolto da una platea gremita: complice il tema dell’appuntamento, estraneo alle beghe della politica, Franceschini è riuscito nell’impresa di far convergere esponenti delle diverse anime del Pd, con in testa il governatore Oliverio e il presidente del consiglio regionale della Calabria Nicola Irto, passando per le deputate Enza Bruno Bossio e Stefania Covello, i consiglieri regionali Bevacqua e Aieta, fino al segretario provinciale Luigi Guglielmelli. In prima fila anche il presidente della Provincia Franco Iacucci e il sindaco Mario Occhiuto.
Il no comment sul tesoro di Alarico
Sollecitato dalle domande della giornalista Annarosa Macrì, Franceschini ha svelato i retroscena di questa sua opera letteraria, destinata presto ad avere un seguito. Con poco entusiasmo si è poi concesso ai cronisti della stampa locale, glissando sul tesoro di Alarico.
Salvatore Bruno