Il personaggio

Alessandro Borghi torna a Giffoni e incoraggia i ragazzi: «Sentitevi liberi di essere tutto ciò che volete essere»

A Giffoni 54 l’attore si è raccontato ai ragazzi con una naturalezza senza filtri e si è divertito a scardinare tabù e preconcetti

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di Chiara Alviano
27 luglio 2024
10:14

Parlare con Alessandro è molto semplice, ma parlare di Alessandro Borghi è un po’ più complicato, (se mai dovesse leggere questa frase, forse si metterebbe a ridere e mi chiederebbe “perché mai?”) - Alessandro Borghi, è un attore dalle mille sfumature che sa essere unico e soprattutto vero, fra i più celebri nel panorama cinematografico italiano nonché un modello d’esempio per molti giovani aspiranti attori. Ci ha fatti innamorare di lui e affezionare ad ogni suo personaggio, già dai tempi in cui viene scelto da Stefano Sollima come pugile per la serie Tv “Romanzo Criminale”, poi con Aureliano Adami in “SUBURRA”, “Non Essere Cattivo” al fianco di Luca Marinelli, con cui Borghi vince il premio Nuovo Imaie Talent Award come miglior attore italiano esordiente e riceve una candidatura come miglior attore protagonista ai David di Donatello del 2016. Tra gli altri suoi progetti ricordiamo “Fortunata” al fianco della talentuosissima Jasmine Trinca, “Dalida” - sulla storia della celebre cantante italo francese Dalida e “Napoli Velata” di Ferzan Ozpetek. Nel 2018 arriva il film che ha scosso fino al midollo le nostre anime: “Sulla mia Pelle” il film ispirato agli ultimi giorni di vita di Stefano Cucchi, dall'arresto alla morte. E poi “Il primo Re”, “DELTA” e “Le otto montagne”, il film che è stato premiato al Festival di Cannes, ha ottenuto 3 candidature e vinto 2 Nastri d'Argento, ha ottenuto 13 candidature e vinto 4 David di Donatello e infine ha ottenuto 1 candidatura a Goya. Infine gli ultimi successi, ma li vedremo più avanti.

Andiamo a noi. Alessandro Borghi è stato uno dei protagonisti dell'edizione 2024 del Giffoni Film Festival. La sua presenza al festival ha suscitato grande entusiasmo tra i giffoners, i fan e gli appassionati di cinema, consolidando ulteriormente la sua posizione come uno degli attori più influenti della sua generazione.


Durante il talk in Sala Truffaut, moderato dal facilitator Giorgio Lomasto, Borghi ha parlato del suo percorso artistico, condividendo esperienze personali e professionali, ha risposto alle domande e ha condiviso consigli con i futuri cineasti e attori. Ha incoraggiato inoltre i giovani a seguire le loro passioni con determinazione e a non aver paura di fallire, poiché è attraverso gli errori che si cresce e si impara di più. «Siate sempre bravi a selezionare ciò che guardate, qualità e non quantità. – afferma l’attore - Per me un bravo attore è colui che non recita, altrimenti lo sta facendo male: è necessario quindi liberarsi dalle sovrastrutture e fare tutto in maniera naturale, il segreto è fare tua quella cosa».

Borghi non ha peli sulla lingua e risponde con molto entusiasmo alle curiosità dei ragazzi, anche quando deve spiegare perché ha deciso di interpretare Rocco Siffredi e la storia della vita del pornoattore in SuperSex: «Quando mi chiedono perché rispondo che volevo far arrabbiare un po’ di persone. Io volevo punzecchiare un sistema bigotto in cui non si può parlare di sessualità in una certa maniera. Mi chiedono perché ho interpretato un pornoattore e non perché ho interpretato Aureliano in Suburra che ammazzava le persone».  Si è divertito a scardinare tabù e preconcetti, cogliendo l’occasione per affrontare la questione di come trattare il tema nei film. Sottolinea l’importanza di rappresentare storie autentiche e di consentire ai giovani di riconoscersi in esse.

L’attore inoltre afferma di aver avuto tanti incontri speciali nella sua carriera, da Claudio Caligari a Valerio Mastandrea, passando per Luca Marinelli. Ma è l’ultimo film “Campo di battaglia” – con cui andrà a Venezia - quello con il regista Gianni Amelio - ad averlo colpito particolarmente: «Gianni è un 20enne nel corpo di un 80enne. Mi ha ricordato cosa vuol dire essere innamorati dell’idea di raccontare una storia usando il cinema. È stato incredibile. Spero di vedere altri cento film di Amelio».

Sul tema di una possibile carriera come regista, Borghi risponde: «Ho pensato di dirigere, ma voglio continuare a recitare. Scrivo molto, e ogni tanto mi viene voglia di girare, ma non so come fanno i miei colleghi a gestire entrambe le cose».

Insomma, la partecipazione di Borghi al Giffoni 2024 ha confermato il suo ruolo di figura chiave nel panorama cinematografico italiano e internazionale. Con la sua autenticità e il suo talento, Alessandro Borghi continua a ispirare le nuove generazioni e a lasciare un segno indelebile nel mondo del cinema.

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