Rischia di arrivare fuori tempo massimo il pronunciamento del Tar del Lazio, adito dalla Regione per ottenere l'annullamento delle disposizioni contenute nel Dpcm emanato martedì dal Governo e che stabilisce l'istituzione della zona rossa in Calabria. Lo aveva annunciato a gran voce il vicepresidente ff della giunta, Nino Spirlì: il deposito del ricorso è infatti avvenuto in tempi rapidi e contro la Presidenza Consiglio Ministri e il Ministero Salute, che non si sono tuttavia costituiti in giudizio.

 

Il rigetto della sospensiva

Ma altrettanto celermente è giunto il rigetto della richiesta cautelare monocratica che avrebbe consentito alla Cittadella di ottenere almeno nell'immediato la sospensione dell'efficacia del provvedimento governativo e, quindi, eliminare in tempi rapidi gli effetti dell'istituzione della zona rossa in Calabria. Questa mattina la prima sezione del Tribunale amministrativo ha, infatti, rigettato l'istanza di sospensiva avanzata dalla Cittadella e fissato anche la discussione sull'istanza cautelare alla prossima udienza in programma il prossimo 18 novembre. 

 

Rinvio inutile?

Uno slittamento che rischia di vanificare però la corsa al ricorso aperta dalla giunta regionale, all'indomani dell'applicazione delle disposizioni restrittive in Calabria. Il 18 novembre è possibile che, sulla base delle verifiche periodiche annunciate dal Governo, la zona rossa sia già stata ampiamente superata.

 

Il valzer delle nomine

Si apre, invece, il valzer delle nomine sul fronte sanitario. Dopo le dimissioni protocollate questa mattina dall'ormai ex commissario ad acta per il piano di rientro Saverio Cotticelli, il Governo è già al lavoro per trovare l'intesa sul nome del successore del generale dei carabinieri in pensione. Era stato lo stesso presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, in mattinata ad annunciare l'imminente nomina di un nuovo commissario: "I calabresi - ha dichiarato - meritano subito un nuovo commissario pienamente capace di affrontare le complesse e impegnative sfide della sanità".

 

Stallo ministeriale

Quel che è certo è che sarà necessario superare il muro contro muro, emerso già durante la riunione del Consiglio dei Ministri convocato per l'approvazione del decreto Calabria. In quella sede erano volati, infatti, gli stracci tra il ministro della Salute, Roberto Speranza, e il ministro dell'Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri. Sebbene in un primo tempo, le ragioni del dissidio fossero state ricondotte ai contenuti del provvedimento emergenziale, successivamente si è appreso della diverge di opinioni riguardanti proprio l'individuazione di un nuovo commissario ad acta. Le prossime ore saranno decisive.