La Cassazione ha annullato con rinvio alla Corte d'Appello di Reggio Calabria la condanna per il politico e altri due imputati nell'ambito del processo Reale 6
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La prima sezione della Corte di Cassazione ha annullato con rinvio la condanna per l'ex consigliere regionale calabrese Santi Zappalà e altri due imputati nell'ambito del processo Reale 6. L'accusa verteva sul presunto voto di scambio politico-mafioso che sarebbe intercorso tra la cosca Pelle Gambazza di San Luca e l'ex consigliere regionale Santi Zappalà, per ottenere il sostegno elettorale in occasione delle consultazioni regionali del 2010.
Zappalà era stato condannato in primo e secondo grado a 4 anni e 3 mesi di reclusione, Giuseppe Antonio Mesiani Mazzacuva e Antonio Pelle a 4 anni di reclusione ciascuno. Secondo l'impianto accusatorio Zappalà avrebbe stretto l'accordo con Pelle, difeso dall'avvocato Luca Cianfaroni, attraverso Mesiani Mazzacuva, difeso dall'avvocato Emanuele Genovese.
Il pg aveva chiesto la conferma della sentenza sulla responsabilità per tutti i ricorrenti, e solo per Zappalà l'accoglimento del ricorso sull'ammontare della pena. Accogliendo la tesi della difesa di Zappalà, gli avvocati Domenico e Andrea Alvaro, la Suprema corte ha annullato la sentenza disponendo il rinvio alla Corte d'appello di Reggio Calabria per la celebrazione di un nuovo processo.