Sulla parete all’ingresso del Comune di Castiglione Cosentino appena ristrutturato campeggiano l’iconica immagine di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino ed una targa recante la dicitura Qui la ‘ndrangheta non entra. L’amministrazione ha ricollocato l’insegna, temporaneamente rimossa durante i lavori di rifacimento dell’immobile, a margine di una breve ma intensa cerimonia in cui è stata ricordata la figura di Renato Lio, carabiniere originario di Castiglione Cosentino, barbaramente ucciso a Soverato il 20 agosto del 1991 ed insignito della medaglia d’oro al valor civile. Il suo è uno dei 1101 nomi dell’elenco delle vittime innocenti celebrate dall’associazione Libera nella Giornata della memoria e dell’impegno contro le mafie.

Una ferita aperta

«Una ferita che non si rimargina – ha detto il figlio Alfredo Lio, presente all’iniziativa – Si va avanti rendendo onore alla figura di chi si è sacrificato nell'interesse della collettività. Questa targa non ha solo un valore simbolico – ha aggiunto – È un presidio di perenne memoria e di stimolo per coloro che non hanno vissuto quel drammatico periodo. Ci ricorda la presenza di una parte di società che cospira e danneggia, ed una parte di società che vive nel rispetto delle regole, di precisi principi e valori di legalità. Sono convinto che vi sia una nuova consapevolezza della pericolosità del fenomeno ‘ndrangheta e che la Calabria abbia sviluppato gli anticorpi necessari a contrastare questa piega sociale e culturale».

Amministrazioni trasparenti

Sono decine in Calabria i comuni che hanno affisso questa targa incoraggiati dalla Commissione contro la ‘ndrangheta nel periodo in cui, tra il 2010 ed il 2014, è stata presieduta da Salvatore Magarò, attuale sindaco di Castiglione Cosentino: «In coincidenza con la manifestazione di Libera durante l’esperienza in consiglio regionale – ha ricordato Magarò – sono state numerose le iniziative promosse per sensibilizzare l’opinione pubblica. Oggi, in qualità di sindaco, quell’impegno prosegue nella convinzione che sia importante e utile richiamare le amministrazioni a governare con trasparenza e pulizia. Renato Lio – ha concluso – era un nostro concittadino al quale abbiamo intitolato uno spazio pubblico ed anche la caserma dei carabinieri di San Pietro in Guarano cui anche Castiglione afferisce per competenza territoriale».

A Castiglione Cosentino commemorata la figura del carabiniere Renato Lio, ucciso a Soverato nel 1991. Ribadita l'importanza di tenere le mafie fuori dai palazzi istituzionali