Fu ucciso a soli 19 anni lungo la strada che collega Pizzoni a Soriano. A papà Martino il prossimo 20 dicembre sarà conferito il Premio Valarioti-Impastato
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Dopo Gerocarne, anche Vibo Valentia intitolerà uno dei suoi impianti sportivi alla memoria di Filippo Ceravolo, vittima innocente delle mafie, ucciso a soli 19 anni, nell’ottobre del 2012, lungo la strada che collega Pizzoni a Soriano Calabro. La proposta, avanzata dal consigliere comunale di Città futura Gerlando Termini, è stata votata nella preposta commissione consiliare di Palazzo Luigi Razza presieduta da Carmen Corrado (Forza Italia) e ora attende solo il via libera dell’assise plenaria. Nella serata di ieri, i consiglieri, alla presenza del sindaco Maria Limardo e del suo vice Domenico Primerano, hanno voluto incontrare proprio il papà di Filippo, Martino Ceravolo, che non lesina sforzi per preservare la memoria del figlio affinché abbia, prima o poi giustizia.
«È una iniziativa che rivolgiamo soprattutto ai bambini – spiega il consigliere Termini – affinché, quando entreranno in un campo sportivo, sapranno chi è Filippo, qual è la sua storia, cosa siano le mafie». Termini è consapevole che «servono dieci anni dalla morte affinché si possa procedere all’intitolazione, ma noi abbiamo voluto farlo ora, per mettere gli uffici nelle condizioni di definire la pratica e, in occasione del decimo anniversario della morte di Filippo, procedere all’intitolazione. Nel frattempo apporremo una targa, che vogliamo realizzare grazie al contributo personale di tutti i consiglieri comunali».
Felice dell’iniziativa anche il referente provinciale di Libera Giuseppe Borrello: «Spesso si ricorre alla memoria delle vittime di mafia come fatto di circostanza e si ignora il reale valore che invece dovrebbero assumere certe iniziative. Non è però questo il caso – prosegue – perché è un segnale importante rendere memoria ad una vittima del territorio, nel territorio».
«È di conforto, a me e alla mia famiglia – dice dal canto suo Martino Ceravolo – questa iniziativa. Perché avviene nel comune capoluogo della provincia in cui mio figlio è nato, cresciuto ed è morto. Ci aiutano, iniziative come queste, ad andare avanti nella nostra battaglia per avere giustizia. E dicono agli assassini di mio figlio che non devono avere pace, perché, in attesa che la giustizia li arresti e li condanni, sono già condannati dal giudizio dell’opinione pubblica e della parte sana della comunità. Io spero che un segnale molto più forte arrivi soprattutto da Soriano, dove esiste un monumento alla memoria di Filippo e dove spero, prima o poi, esista una strada o una piazza che porti il nome di mio figlio».
Proprio Martino Ceravolo, il prossimo 20 dicembre, ritirerà al Liceo Piria di Rosarno il premio Valarioti-Impastato conferito alla memoria di Filippo. Una iniziativa dell’Ipsar guidato dalla dirigente Mariarosaria Russo, nell’ambito dei suoi percorsi legalitari.