Danneggiamento e rapina, nonché maltrattamenti in famiglia nei confronti dell'ex convivente, dalla quale, già da tempo, si era separato. Sono queste le accuse rivolte ad un trentatreenne al quale gli uomini dell’ufficio anticrimine del Commissariato di Lamezia Terme e dell'arma dei carabinieri hanno messo le manette i polsi eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Lamezia Terme, su richiesta della Procura della Repubblica.

Le forze dell’ordine sono intervenute più volte a seguito di episodi di violenza denunciati dall'ex compagna dell'uomo, con interventi effettuati, sulla base del piano coordinato di controllo del territorio, dalle volanti del Commissariato lametino e dai militari del Nucleo radiomobile dei carabinieri, nonché dalla Stazione carabinieri di Sambiase.

L'ultimo episodio si è verificato lo scorso 31 gennaio quando L. P. A. si sarebbe presentato a casa dell'ex compagna, e, al rifiuto di lei di aprirgli, avrebbe danneggiato il portone d'ingresso e distrutto il vetro dell'androne. Poi, al sopraggiungere della madre e di altri familiari, avrebbe inveito contro tutti. Questi ultimi, spaventati, si erano allontanati inseguiti dall'uomo che, a bordo della sua autovettura, li ha speronati proprio dinanzi alla Caserma dei Carabinieri dove gli stessi si stavano recando per denunciare i fatti.

In tale circostanza è intervenuto personale dell'arma dei carabinieri che ha prestato il primo soccorso alle persone coinvolte ed ha proceduto ai necessari rilievi del caso.
La donna, soccorsa dalla volante del commissariato, è stata trasferita, unitamente alla figlia minore, in una struttura protetta.

Al termine delle investigazioni, eseguite con tempistica estremamente ridotta, la Procura delle Repubblica ha richiesto ed ottenuto dal giudice per le indagini preliminari il provvedimento cautelare in carcere nei confronti dell'indagato che, peraltro, destinatario di analoga misura in epoca precedente, era stato scarcerato lo scorso agosto.

Nella serata di ieri, L.P.A. è stato rintracciato nel suo domicilio lametino, nascosto dietro ad un mobile, e quindi tratto in arresto ed associato alla casa circondariale a disposizione dell'autorità giudiziaria. Il relativo procedimento penale pende tuttora in fase investigativa.