Ancora violenza sulle donne. Sono due gli episodi che hanno portato all’intervento della polizia di Stato. Il primo è avvenuto a Lamezia Terme e ha portato all’arresto di un uomo di 35 anni, C. A.. nato a Monaco di Baviera ma residente a Lamezia Terme.

 


Le indagini dell’Ufficio anticrimine erano iniziate a seguito di un intervento della volante del commissariato che era intervenuta, su richiesta della donna dopo l’ennesimo episodio di violenza dell’uomo che aveva colpito alla testa il figlio di sette anni con un mazzo di chiavi procurandogli lesioni sul cuoio capelluto. Gli agenti del commissariato hanno accertato, riporta una nota della questura, che l’uomo «con una pluralità di azioni reiterate nel tempo e finalizzate alla sistematica intimidazione, aveva maltrattato con minacce e aggressioni fisiche la donna ed i figli».

 


Il gip ha prescritto all’uomo il divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dall’ex moglie con particolare riferimento al luogo di lavoro, il domicilio della famiglia di origine o dei prossimi congiunti della stessa, e l’obbligo di mantenere rispetto a tali persone, in caso di incontro occasionale, una distanza non inferiore a 200 metri.

 

La sera della vigilia di Pasqua, invece, personale del commissariato sezionale di polizia di Stato di Catanzaro Lido ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento nei confronti di un catanzarese di 51 anni ai luoghi frequentati dalla sua ex moglie.

 

La misura è stata emessa dalla competente Autorità Giudiziaria a seguito dell’attività svolta dal Commissariato, al quale la donna si era rivolta nello scorso mese di febbraio, stanca delle continue condotte violente e persecutorie che era costretta a subire, oltre ad episodi di maltrattamento avvenuti alla presenza di figli.

 


La separazione era avvenuta nel 2016 e, nonostante il tempo trascorso, l’uomo non si era rassegnato, manifestando estrema gelosia e perpetuando i suoi comportamenti vessatori.

 


In alcune circostanze, con la scusa di vedere i bambini, spiega la questura, aveva fatto irruzione nell’abitazione della ex moglie, per poi sottoporla ad umiliazioni e violenze.

 


Un grave quadro indiziario quello ricostruito dagli agenti che «hanno minuziosamente verificato ogni particolare segnalando il tutto all’Autorità Giudiziaria, evidenziando il profondo stato di ansia e turbamento della donna, dovuto anche al timore che l’uomo potesse perdere il controllo usando violenza nei confronti dei figli».