Il militare è accusato di aver molestato una soldatessa cercando l’approccio fisico. L’avvocato Penna: «Condotte odiose, finalmente la verità in aula»
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Ci sarà un processo sulla presunta violenza sessuale che vede imputato un tenente colonnello del Comando Militare Esercito Calabria di Catanzaro. Il 54enne G. P. è stato rinviato a giudizio con l’accusa di aver costretto una giovane soldatessa, volontaria in ferma prefissata di un anno, a subire atti sessuali.
Secondo l’accusa formulata dalla Procura di Catanzaro, i fatti risalgono al 7 novembre 2021. L’ufficiale avrebbe cercato un approccio fisico con la vittima, togliendole gli occhiali, abbassandole la mascherina chirurgica e chiedendole di sciogliersi i capelli. Di fronte al rifiuto della soldatessa, il tenente colonnello l’avrebbe poi convocata nuovamente nel suo ufficio con la scusa di aiutarlo a trasportare alcuni oggetti, ripetendo il gesto e stringendola in un abbraccio, pronunciando la frase: “Non si può fare tra militari, vero?”.
A rappresentare la parte civile nel processo è l’avvocato Chiara Penna, che ha commentato il rinvio a giudizio del militare con parole forti: «Finalmente la vicenda sarà portata all’attenzione di un giudice del dibattimento, che valuterà quanto denunciato da una ragazzina di 20 anni, vittima di condotte odiose da parte di un superiore di 30 anni più anziano, così come a suo tempo sollevato dal Giudice militare. L’imputato lo sa bene perché non ha mai affrontato la questione nel merito: ha cercato in tutti i modi di evitare il dibattimento, ma anche che la voce della persona offesa venisse ascoltata. A partire dal tentativo inconsistente di esclusione della parte civile, fino alla infondata questione sulla mancanza di querela».
L’avvocato Penna ha poi sottolineato come il caso rappresenti un fenomeno più ampio di atteggiamenti discriminatori nelle Forze Armate: «Il fatto in sé è gravissimo, anche perché da quello che emerge dagli atti si evince un modus operandi sessista inteso quasi come normalizzato, non solo nei confronti della persona offesa, ma nei confronti di tutte le militari. Ad ogni modo, si chiarirà tutto durante l’istruttoria», ha concluso.