Avrebbe costretto una donna di Buonvicino a subire violenza sessuale nel cortile di casa e grazie alla forza e al coraggio di denunciare della presunta vittima, l'uomo, un operaio residente a Grisolia, è caduto nella rete della giustizia. Lo scorso 7 novembre, il tribunale di Paola, nella composizione  collegiale presieduta dal Alfredo Cosenza, alla presenza del pm Esposito, ha rigettato la richiesta di giudizio abbreviato avanzata dal difensore dell’imputato, l'avvocato Antonio Crusco, e ha ammesso le richieste istruttorie, rinviando l’udienza al 27 marzo 2019 per l’audizione dei testi. 

I fatti

Secondo il racconto della donna che avrebbe subito gli abusi, una 55enne residente a Buonvicino, l'episodio risalirebbe al 17 febbraio 2017, quando l'operaio, entrato nel cortile di casa, l'avrebbe costretta a subire atti sessuali, per di più mentre venivano pronunciate frasi la cui natura penale è ancora al vaglio degli investigatori

L'incontro con lo sportello La Ginestra

Dopo un periodo buio, la donna ha deciso di liberarsi di quel peso si è rivolta alla sportello "La Ginestra", il centro antiviolenza nato due anni fa a Diamante, che ben presto si è radicato su tutto il territorio del Tirreno cosentino.  

Qui ha trovato il supporto psicologico di numerosi esperti, ma anche il supporto legale, tanto che ad oggi è assistita da uno degli avvocati dell'associazione, l'avvocato Teresa Sposato, che è anche presidente dello sportello.  

Il commento dell'associazione

«Questo processo è solo uno dei tanti affidati a "La Ginestra" - fanno sapere i componenti -, infatti il prossimo 14 novembre si terrà la seconda udienza del processo a carico di un altro uomo, un diamantese accusato di maltrattamenti aggravati nei confronti della moglie e dei figli minori e come sempre "La Ginestra" sarà accanto alla vittima».