Ci sono voluti cinque giorni di indagini serrate per delineare un quadro più preciso sulla vicenda dell'aggressione subita il 31 ottobre da due fratelli di Belvedere Marittimo - Salvatore e Giuseppe Ponte - all'uscita di un noto ristorante di Cirella, frazione di Diamante.

Nella serata di ieri i militari della Compagnia dei Carabinieri di Scalea, coordinati dal capitano Andrea D'Angelo, hanno notificato un provvedimento di fermo a un uomo di Praia a Mare per tentato omicidio aggravato per aver agito per motivi abietti o futili nei confronti di Salvatore Ponte, 45 anni, radiologo in servizio in una clinica privata del Tirreno Cosentino. La vittima, trascinata lungo l'asfalto per diversi metri dopo un breve diverbio, è ancora ricoverato in gravissime condizioni per trauma cranico all'ospedale di Cosenza e la prognosi resta riservata.

Chi è il presunto autore

Ferdinando Duraccio, classe 1979, noto imprenditore di Praia a Mare, si sarebbe presentato spontaneamente in caserma già nelle ore successive al fatto per spiegare ai militari la sua personale versione dei fatti. «Secondo una provvisoria ricostruzione dei fatti da sottoporre al vaglio degli organi giudicanti e al contradditorio tra le parti - scrivono gli inquirenti in una nota ufficiale - dopo aver pranzato con i propri familiari, Salvatore Ponte sarebbe stato aggredito, per futili motivi relativi ad un parcheggio, dall’odierno fermato, sotto gli occhi increduli di diverse persone presenti. Nel corso della lite, l’aggressore, salito improvvisamente a bordo della propria autovettura, avrebbe anche investito volontariamente la vittima trascinandola per diversi metri, per poi darsi a repentina fuga abbandonando il luogo dell’evento». 

Al termine delle formalità di rito, il presunto aggressore è stato tradotto nella casa circondariale di Paola in attesa della eventuale convalida del fermo da parte del giudice per le indagini preliminari, che ora dovrà verificare la fondatezza delle accuse mosse dalla Procura della Repubblica di Paola.

Mistero sull'aggressione di Giuseppe

L'altra vittima, Giuseppe Ponte, non è in pericolo di vita ma rischia di perdere l'occhio sinistro per le percosse subite. La sua aggressione resta, però, ancora un mistero. I due episodi, infatti, pur avvenuti a distanza di pochi secondi e nello stesso luogo, non sarebbero collegati. Da quanto si era appreso in precedenza, Giuseppe, allertato dalle urla del fratello, si sarebbe avvicinato per prestagli soccorso, ma alcuni uomini, forse due, gli avrebbero impedito di avvicinarsi, pestandolo a sangue. Secondo i testimoni, non ci sarebbe nessun collegamento tra i due uomini che hanno picchiato Giuseppe e l'uomo che avrebbe investito Salvatore.

Più verosimilmente, nella rabbia Giuseppe potrebbe essersi scontrato verbalmente con queste due persone nel tentativo di raggiungere il fratello, si sarebbe così innescata una rissa e di conseguenza una seconda aggressione. Sarà compito della procura di Paola, guidata dal magistrato Pierpaolo Bruni, fare luce sull'accaduto e ristabilire la verità dei fatti.