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Vibo Valentia - L’investitore di Vituccia Pasceri, la donna 68enne, travolta ed uccisa da un'auto pirata, all'alba di ieri, sulla statale 18 alle porte di Vibo Valentia, è stato identificato. Dopo 48 ore di indagini i carabinieri di Vibo Valentia, grazie anche la visione dei filmati delle telecamere di sorveglianza della zona, sono riusciti a ricostruire l’accaduto. L'nvestitore è Leoluca Lo Bianco di anni 44, fruttivendolo di Vibo Valentia. L’uomo, secondo il racconto da lui stesso fornito ai militari dell’ Arma, mentre si recava a lavoro a bordo della sua Ford Focus ad un tratto avvertiva un forte urto e si accorgeva di aver colpito qualcosa ma, a suo dire, forse anche a causa della nebbia, non riusciva a capire cosa. Spaventato decideva di proseguire la sua corsa e di raggiungere il posto di lavoro. La vista dei controlli dei Carabinieri e i racconti della gente che parlavano di questo drammatico incidente lo inducevano a contattare il proprio legale di fiducia e a portarsi in caserma. Sulla Ford Focus di sua proprietà i segni evidenti dell’impatto (parabrezza parzialmente rotto, fanalino anteriore sinistro in frantumi, portante sinistro lesionato) perfettamente compatibili con la ricostruzione operata nel corso dei rilievi.
Pochi minuti dopo un altro mezzo, un Fiat Ducato di colore bianco, guidato da Francesco Paolo Matera, di anni 30 originario di Briatico ma addetto alle consegne di un panificio di Vibo Valentia, non si accorgeva del corpo esanime della donna riverso al centro della carreggiata e lo colpiva in pieno con i pneumatici. Il Ducato, dopo aver sbandato per l’urto e aver compiuto circa 150 metri innestava la retromarcia e ritornava sul punto d’impatto. Il trentenne scorgendo dal finestrino un corpo umano, innestava la marcia e proseguiva nuovamente la sua corsa. Anche lui, notando in giro i carabinieri e ripensando all’accaduto ha deciso di consegnarsi alle forze dell’ordine e raccontare la versione di fatti.
I mezzi sono stati sequestrati per eseguire ulteriori rilievi. I due uomini sono stati denunciati all’autorità giudiziaria con le accuse di omicidio colposo e omissione di soccorso.