La Capitaneria ha anche individuato cumuli di rifiuti non differenziati sempre riconducibili all’attività imprenditoriale. Indagini in corso per valutare gli effetti sull’ambiente
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Sequestrate a Vibo Valentia due lavanderie industriali per violazioni in materia ambientale. Più nel dettaglio, nell'ambito delle attività che prevedono una serie di controlli, anche nel periodo invernale, per prevenire l’inquinamento dei corsi d’acqua e del mare, predisposti su tutto il territorio costiero vibonese, di concerto tra il Procuratore della Repubblica Camillo Falvo e la Guardia Costiera di Vibo Valentia Marina, è stata posta in essere una ampia operazione di polizia ambientale condotta dai militari della Capitaneria di Porto, con l’ausilio dei funzionari dell'ArpaCal, i quali hanno proceduto al sequestro di due insediamenti produttivi, siti nella frazione di Porto Salvo del comune di Vibo Valentia, destinati ad attività di lavanderia industriale.
Portosalvo, il sequestro delle due lavanderie
Nel primo caso, a seguito di mirati accertamenti tecnici, il personale del Nucleo Operativo di Polizia Ambientale della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina ha proceduto a porre sotto sequestro un capannone industriale di oltre 660 mq, all’interno del quale veniva esercitata l’attività di lavanderia industriale in assenza di autorizzazione unica ambientale. Nello specifico, i militari hanno accertato due centrali termiche, alimentate ad olio combustibile ad alto tenore di zolfo, senza alcuna valutazione d’impatto sulle emissioni in atmosfera. Tali attrezzature venivano utilizzate per il riscaldamento delle acque di lavaggio, nonché per la produzione di vapore destinato alle operazioni connesse all’attività installate.
Sempre nella medesima area industriale di Portosalvo i militari della Guardia Costiera, nell’ambito dei servizi di controllo e monitoraggio per la salvaguardia dell’ambiente marino costiero, hanno individuato e posto sotto sequestro una ulteriore attività di lavanderia industriale priva di qualsiasi autorizzazione sia in ordine agli scarichi delle acque reflue che per le emissioni in atmosfera prodotte dai macchinari impiegati nel ciclo di lavorazione.
Il sequestro a Portosalvo e i reati contestati
Sul posto i militari hanno altresì rinvenuto cumuli di rifiuti non differenziati di varia natura e tipologia sempre riconducibili all’attività imprenditoriale, oltre che l’assenza di mezzi destinati all’estinzione di incendi o al soccorso contro disastri o infortuni sul lavoro.
Seguiranno ulteriori accertamenti per verificare che le condotte illecite, potenzialmente pericolose per l’ambiente e per la salute umana, non abbiano potuto determinare una contaminazione o alterazione delle matrici ambientali.
L’attività della Capitaneria di porto di Vibo Valentia Marina, sviluppata con il coordinamento della Autorità Giudiziaria di Vibo Valentia, ha consentito di portare alla luce gli ennesimi abusi perpetrati ai danni dell’ambiente, e si inserisce nelle numerose attività di polizia ambientale già condotte dai militari della Guardia Costiera che, ad ogni modo, continueranno senza sosta a salvaguardia dell’ecosistema marino e costiero.