Pignorate sei sedi del Partito democratico nel Vibonese. Pignoramenti che interessano immobili siti sia nella città di Vibo Valentia che in provincia. E’ stato il Tribunale civile di Vibo Valentia a dare seguito all’azione giudiziaria intentata da Unicredit spa, società bancaria aderente al fondo di tutela dei depositi ed a quello nazionale di Garanzia, quale mandataria della DoBank spa che risulta vantare crediti consistenti nei confronti dei Democratici di sinistra e del vecchio Pds, il partito già di Achille Occhetto, Massimo D’Alema e Piero Fassino (ex Partito comunista italiano). La somma totale richiesta dagli istituti bancari al Partito democratico, che ha ereditato le sedi sia dei Ds quanto della vecchia Margherita, ammonta a 30 milioni di euro, così come riconosciuto dal Tribunale civile di Roma.

 

Per quanto riguarda Vibo Valentia, il pignoramento immobiliare interessa le sedi già di proprietà dei Democratici di sinistra ed oggi del Pd. Pignorata quindi anche la storica sede del Partito democratico di Vibo Valentia di via Argentaria, a due passi da piazza Municipio, già sede del Pds, poi dei Ds ed oggi del Partito democratico.

 

Esecuzione forzata per espropriazione degli immobili, quella avviata da Unicredit, comprensiva di pertinenze ed arredi. Il Tribunale civile di Vibo Valentia oltre a quella di via Argentaria, comprensiva di 6 vani, ha pignorato anche due sedi del Pd a San Costantino Calabro: la prima ubicata in via Francesco Fiorentino (appartamento di 8 vani), la seconda in via Garibaldi (locale di 19 metri quadri. Pignorata poi la sede del Partito democratico di Sant’Onofrio di via Roma. In questo caso si tratta di un appartamento a piano terra ed un primo piano per un totale di tre vani. Pignoramento, infine, anche per due sedi del Pd ad Arena: una ubicata in via IV Novembre comprensiva di un appartamento composto da due vani ed una in via Generale Filardo composta da due vani.

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L’atto di pignoramento è già esecutivo. Si tratta di immobili quasi tutti risalenti agli anni ’50 e ’60 Dopo la nascita del Pd, le casse di Margherita e Democratici di sinistra sono rimaste separate. I Ds hanno quindi ereditato i debiti del Pci-Pds. Una montagna di soldi. I Democratici di sinistra sono di fatto una sigla di un partito che non c’è più ma sino al 2012 ha presentato bilanci come se fosse vivo e vegeto. Basta dare un’occhiata ai conti del 2011 e si scopre infatti che i Democratici di sinistra nuotano ancora in un mare di debiti. In totale fanno 156,6 milioni di euro e in cima alla lista dei creditori troviamo alcune delle più grandi banche nazionali. C’è Unicredit con oltre 26 milioni di prestiti, il gruppo Intesa che sfiora i 36 milioni, l’Efibanca del Banco Popolare è esposta per 24 milioni, mentre la Popolare di Milano reclama circa 12 milioni. G.b.