VIDEO | I gestori della piscina di proprietà dell’amministrazione sono disperati: i tributi non vanno in quarantena. Il blocco delle attività per il Covid-19 causerà la chiusura definitiva: «Sindaco Limardo la imploriamo, non ci abbandoni»
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Ci sono le scadenze, vecchie e nuove. Le bollette e il consumo che va avanti, «perché, sebbene la struttura sia chiusa dal giorno dell’ordinanza ministeriale, alcuni macchinari devono rimanere in funzione, per un costo di circa 50 euro al giorno». Parole cariche di preoccupazione quelle pronunciate da Daniele Murdà, gestore della piscina comunale di Vibo Marina. Anche lui, ha dovuto chiudere al pubblico. Anche lui è finito nel limbo dell’emergenza coronavirus. Ma le fatture non conoscono quarantena: «Abbiamo già accumulato debiti per 12 mila euro».
Realtà che coinvolge 400 atleti
Sulla struttura, che fino a un mese fa era frequentata da 400 piccoli e grandi atleti, oggi è calato il silenzio. Niente più vociare dei ragazzi. Niente più istruttori a bordo piscina. Niente più tuffi. Niente più gare in vasca. Persino l’odore intenso di cloro è svanito.
La vasca è coperta da un telo colorato. Le bici per l’acqua-bike immobili e ordinate a bordo piscina. Daniele guarda il suo progetto andare in fumo: «Qui – dice - ho investito parte della mia vita».
Sogno che si infrange
Un sogno coltivato per anni e realizzato nel 2017 quando, dopo enormi sacrifici e un importante investimento, venne aperto al pubblico. Da allora la Asd Penta Vibo ne ha fatta di strada, conquistando sul campo diversi trofei. Tutti esposti in bacheca.
La stagione 2019-2020 si è chiusa in anticipo a causa dell’emergenza sanitaria. Le nuove iscrizioni, potranno partire solo a settembre. Ma sei mesi sono troppi: «Uno stop così lungo rappresenta una condanna a morte per la struttura».
La richiesta d'aiuto inascoltata
La piscina comunale, dunque, rischia di non aprire più. È un timore più che fondato. «Abbiamo inviato al Comune una richiesta di aiuto attraverso una lettera appello: “Chiediamo di non essere abbandonati, perché noi ci crediamo in quello che stiamo costruendo da quasi tre anni. Poiché a giorni ci saranno le scadenze delle rate di acqua, spazzatura e canone annuo che abbiamo sempre pagato e che oggi invece ci troviamo in difficoltà nel pagare, chiediamo una sospensione dei pagamenti di questi tributi e un incontro per trovare una soluzione che ci permetta di mandare avanti questo bellissimo progetto. Perché c'è sempre una soluzione”».
«Sindaco, la prego»
Parole accorate, che avrebbero meritato almeno una risposta consolatoria. Invece, nulla. Dal comune è arrivato solo un nuovo sollecito di pagamento.
«È giusto pagare i tributi, ma avevamo solo chiesto una dilazione nel tempo per permetterci di avere la liquidità necessaria per far fronte al debito». Il gestore della piscina rivolge l’ennesimo appello al sindaco Maria Limardo: «Mi aiuti a non far morire questa bella realtà sportiva. Mi aiuti a non distruggere il mio sogno. La prego».