Gli imputati vanno assolti perché nel corso del processo non sono emersi elementi di prova a sostegno delle accuse “oltre ragionevole dubbio”. La richiesta viene direttamente dal pm Concettina Iannazzo, che oggi nella requisitoria finale dinanzi al Tribunale collegiale di Vibo Valentia (presidente Gianfranco Grillone), ha chiesto l’assoluzione “per non aver commesso il fatto” per l’ex sindaco di Pizzo Gianluca Callipo, per l’imprenditore vibonese Vincenzo Renda e due dirigenti del Comune di Pizzo, Nicola Donato e Nicola Vasta. Coinvolti nell’operazione denominata Spiagge libere, i quattro imputati erano stati accusati di corruzione (Callipo e Renda in concorso), concussione (solo Callipo) e abuso d’ufficio (i dirigenti comunali), ipotesi di reato legate all’utilizzo di un’area demaniale.

Ma nel corso del processo, come sottolineato dal pubblico ministero, non sono emersi elementi che potessero accertare accordi corruttivi e altre responsabilità penali. Ora la parola passa agli avvocati difensori, che sosterranno l’arringa finale nell’udienza fissata per il prossimo 29 marzo. Dalla loro avranno la richiesta di assoluzione della stessa Procura.