L’imputato è un sorvegliato speciale di pubblica sicurezza che fu vittima di un tentato omicidio. Il pm aveva chiesto la condanna a 3 anni e 6 mesi
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Si è conclusa con un’assoluzione perché il fatto non costituisce reato la vicenda giudiziaria che vedeva imputato, per maltrattamenti e lesioni aggravate, Gregorio Simonetti, 58 anni, di San Gregorio d’Ippona, attualmente sottoposto alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza a Soriano Calabro per altre vicende. Il 58enne si trovava sotto processo dinanzi al Tribunale di Vibo Valentia dopo la denuncia della moglie e nei suoi confronti il pm aveva chiesto la condanna a 3 anni e 6 mesi di reclusione. Il giudice Alessio Maccarone ha però accolto le argomentazioni difensive portate avanti dall’avvocato Giuseppe Orecchio, difensore dell’imputato. Le contestazioni coprivano un arco temporale lungo 25 anni. La decisione della donna di rivolgersi ai poliziotti della Questura di Vibo è invece del 16 novembre 2021. E’ toccato quindi alla Procura di Vibo elevare i capi d’imputazione che parlavano di continue percosse, minacce, aggressioni e prevaricazioni nei confronti della moglie convivente la quale inizialmente non si recava presso una struttura medica per farsi refertare e non presentava denuncia. Le espressioni ingiuriose, stando alle accuse, sarebbero andate avanti per anni con continue minacce di morte nei confronti della donna anche tramite l’uso di messaggi via telefono. L’imputato nel febbraio 2023 è rimasto vittima di un tentato omicidio a San Gregorio d’Ippona quando al suo indirizzo sono stati esplosi colpi d’arma da fuoco di cui è accusato Salvatore Mancuso, 30 anni, figlio del boss di Limbadi Giuseppe Mancuso (cl ’49), detto ‘Mbroghja.
Continua a leggere l'articolo su IlVibonese.it