Il presidente facente funzioni è intervenuto su Sky Tg 24. Ha esaltato gli sforzi fatti ma ha glissato sulle criticità, compreso il caos nelle prenotazioni dei soggetti fragili
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È un Nino Spirlì a tutto campo quello che questa mattina è intervenuto a Start la trasmissione di approfondimento giornalistico di Sky Tg 24. Inevitabile il focus sulla campagna vaccinale in Calabria, ancora inchiodata all’ultima posizione nella classifica delle regioni italiane in relazione al rapporto tra vaccini consegnati (356.750) e quelli effettivamente somministrati (274.977), pari al 77,1 per cento. «Io mi chiedo - ha detto il presidente facente funzioni della Calabria - quelli che hanno fatto il 95 come abbiano fatto, ma va bene così, non c'è nessuna guerra fra regioni. Questo 78% aumenterà nelle prossime ore perché stiamo aumentando anche le postazioni e sta aumentando l'arrivo dei vaccini. Il generale Figliuolo, che è stato qui la settimana scorsa, ci ha garantito una più cospicua dotazione. Abbiamo avuto un blocco con Astrazeneca, ma questo si è verificato da tutte le parti».
Sulla situazione della Sanità in Calabria, Spirlì ha parlato di sistema «debole», invocando provvedimenti straordinari adottati. «La nostra è una sanità ferita, che da quasi trent'anni patisce un dramma suo – ha aggiunto -. Abbiamo avuto vent'anni di saccheggi interni ed esterni e undici anni di commissariamento da parte del governo. Da 11 anni il governo si auto schiaffeggia in Calabria, perché se non è riuscito con tutti i commissari che ha mandato a riorganizzare la sanità, qualche motivo ci sarà. Il primo dei grandi problemi, che ho sottolineato in una lettera al presidente Draghi e a tutti i ministri competenti, è che i saccheggi ultra ventennali in Calabria hanno portato a una voragine nei bilanci, soprattutto di alcune Asp, quella di Reggio Calabria in primis, di Cosenza a seguire e in parte anche quella di Catanzaro, che non potrà mai essere colmata se non da una misura straordinaria del governo».
Ha poi elogiato le organizzazioni di volontariato, la Croce rossa e la Protezione civile, oltre a sottolineare la sinergia con il commissario nazionale per l’Emergenza, Francesco Paolo Figliuolo, che dimostra «grande disponibilità» e oggi «ha mandato altri due ufficiali medici e quattro infermieri militari per aumentare il numero dei vaccinatori nella Piana di Gioia Tauro».
«Nel nuovo piano preparato dal Commissario ad Acta – ha aggiunto -, abbiamo differenziato anche i punti di vaccinazione. Ci sono gli ospedali militari, gli hub, che sono delle grandi palestre con 20/30 postazioni che si stanno attivando in questi giorni, e poi ci sono dei centri di vaccinazione distrettuali, per esempio al centro della Piana ce n'è uno che da oggi raddoppierà il numero delle vaccinazioni, quindi passeremo da 500 a 1.000 o 1.100 vaccinazioni al giorno, per una popolazione di 183mila abitanti. La Calabria si sta organizzando».
Nessun accenno, invece, alleenormi difficoltà che moltissimi cittadini stanno riscontrando nelle prenotazioni online,con la piattaforma regionale che spesso non riconosce i codici esenzione. Questione sulla quale finora la Regione, nonostante le tantissime segnalazioni, non è intervenuta