«Può fare Pfizer, può fare Moderna. Anche Jhonson & Jhonson quando sarà disponibile. Non AstraZeneca, perché somministrato ad un paziente cardiopatico può alimentare il rischio di trombi». Il Professore, illustre cardiologo, era stato chiaro. Di categoria «protetta», perché appunto cardiopatica, peraltro sottoposta a diversi interventi e terapie, malgrado abbia appena 46 anni, la paziente si presenta al centro vaccinale allestito al Palasport di Vibo Valentia. «È stata una esperienza desolante», denuncia dopo quattro ore di attesa ed il rifiuto finale del vaccino. «Voglio che questa storia diventi pubblica – aggiunge, annunciando un esposto all’autorità giudiziaria per accertare eventuali profili di rilevanza penale – perché il vaccino è una cosa seria e perché è fondamentale che le istituzioni sanitarie di competenza valutino quanto accaduto e adottino le misure necessarie per la tutela della salute».

E allora il nastro si riavvolge al pomeriggio di venerdì santo, quando la donna – spiega – si presenta munita di idonea certificazione attestante la sua condizione, al centro di vaccinazione. «Dopo una lunga attesa arriva il mio turno – racconta – si procede all’anamnesi. Il medico presente, però, mi dice che devo fare AstraZeneca malgrado abbia a disposizione anche il Pfizer. Dico “Guardi che sono cardiopatica, il mio cardiologo lo sconsiglia”. Il medico però non sente ragioni. Così chiamo il Professore e glielo passo al telefono, auspicando che lo persuada. Io voglio fare il vaccino, non mi importa quale sia la casa farmaceutica, ma se lo specialista che mi segue ormai da anni mi dice “AstraZeneca no”, io seguo il suo consiglio. Al medico che deve somministrarlo, però, non interessa né ciò che dico io né quel che gli dice il mio cardiologo, anzi – aggiunge la paziente – si rivolge a me con una frase che mi lascia di stucco “Lei vuole rubare il Pfizer ad un anziano”. Resto basita, per un attimo senza parole. Dico “No, se la mette così io il vaccino non lo voglio”. Così firmo che lo rifiuto e me ne vado».

Ci tiene a precisare, l’interessata: «Nessuna riserva verso AstraZeneca, non è un problema quel vaccino in sé, ma lo sono le sue controindicazioni rispetto alla patologia della quale soffro. Voglio vaccinarmi per mettere al sicuro la mia salute, non per metterla a rischio rispetto alla mia cardiopatia. È stato davvero frustrante vivere questa esperienza. Confido – conclude – che divenendo pubblica questa mia vicenda possano quantomeno trarne sicurezza e beneficio altre persone che astrattamente potrebbero trovarsi nella mia stessa condizione. Ho tentato di contattare la Direzione sanitaria per denunciare l’accaduto ma, forse per il periodo prefestivo, non ho trovato riscontro. Al momento mi rivolgo alla stampa. Nei prossimi giorni depositerò un esposto alle autorità preposte».