VIDEO | Dopo la missiva del commissario ad acta e della Cittadella che accentra la gestione delle fiale nelle mani della Protezione civile procedure a rilento. Il dirigente Azienda sanitaria di Reggio: «Le dosi ci sono ma il nostro farmacista non può prendere più alcuna decisione in autonomia» (ASCOLTA L'AUDIO)
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Nulla di inaspettato, anzi, tutto come previsto. È successo a Melito Porto Salvo ma poteva e potrà accadere in tutti i centri vaccinali della regione. Pazienti rinviati da giorni senza spiegazioni apparentemente valide. Persone prenotate che si accavallano inevitabilmente a quelle prenotate il giorno successivo e così via, creando quei famosi assembramenti che da mesi l’Asp sta cercando di evitare. Punto e a capo ma questa volta la responsabilità è della Regione del nuovo sistema di distribuzione dei vaccini che, almeno dalle premesse, non promette nulla di buono. La novità nella gestione e nell'organizzazione sta nella consegna dei vaccini ed è nata dalla necessità di fare chiarezza e rendere ancora più trasparente la gestione delle dosi considerando che i dati sono ancora incerti, con oltre 38 mila dosi non registrate.
Come spiegato già dalla nostra testata, giorno 18 sera le aziende ospedaliere e sanitarie calabresi hanno ricevuto la missiva trasmessa dalla struttura commissariale che spiegava come dal giorno successivo sarebbe cessata l'autonomia nel trasferimento delle dosi ai centri vaccinali e ogni movimentazione delle fiale sarebbe stata accentrata dal soggetto delegato, Fortunato Varone, cofirmatario della missiva.
E qui si crea il caos che Melito Porto Salvo è stata la prima a mostrare non riuscendo neppure a giustificare con i pazienti quanto accaduto. A spiegarcelo è stato il dirigente dell’Asp di Reggio Calabria responsabile del dipartimento di prevenzione Alessandro Giuffrida che conferma come quanto accaduto a Melito, se non si trova al più presto una soluzione, potrebbe replicarsi altrove. «Inizialmente il problema in parte dipendeva da una carenza di vaccini ma, in realtà, il problema si è accentuato a partire da ieri mattina dopo l'emanazione della disposizione regionale – conferma Giuffrida – la procedura della distribuzione dei vaccini sarà accentrata e gestita dalla regione. Questo cambio consiste in una comunicazione che, teoricamente due volte a settimana, la regione Calabria indicherà a ogni centro vaccinale la quantità e la qualità dei vaccini che dovranno essere consegnati. Questo significa che ogni centro dovrà attendere le decisioni della Regione. Tutto questo, ovviamente, doveva essere fatto con l’adeguata tempestività, invece, all’emanazione di questa nota non è seguita l’indicazione al nostro farmacista delle dosi da distribuire. Ma poiché la nota è tassativa, quindi impedisce al farmacista di prendere decisione autonome sulla distribuzione all’interno della nostra Asp. Ieri sono stati distribuiti i vaccini Pfizer in misura inferiore alle necessità e degli altri vaccini non è stata data indicazione per i singoli centri, quindi, non sono disponibili pur essendo presenti nella nostra farmacia».
Siamo, dunque, punto e a capo. Persone prenotate regolarmente nel sistema costrette a tornare a casa senza spiegazioni e senza vaccino. La differenza e che oggi, a differenza dei mesi scorsi, la responsabilità pare chiara e dall’Asp reggina si attendono riscontri perché così si rischia di rallentare un sistema che, dopo mesi, aveva ingranato la marcia. L’obiettivo nobile della Regione di venire a capo delle 38mila dosi mancanti rischia di scontrarsi inevitabilmente con lo scopo principe: vaccinare tutti e uscire dall’incubo covid.