Gli indagati avrebbero applicato tassi usurai a commercianti in difficoltà economiche, in alcuni casi impossessandosi anche di oggetti preziosi e case di proprietà
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Fiumi di denaro prestato ma a tassi usurai. Sono giunte a conclusione le indagini a carico di Francesco Galati, Angelo Gagliardi e Giuseppina Taverniti accusati a vario titolo di usura ed estorsione. Secondo la ricostruzione della Procura di Catanzaro, avrebbero prestato denaro a commercianti in difficoltà economica applicando poi tassi di interesse superiore al 10%.
In alcuni casi, il versamento di denaro sarebbe poi sfociato anche in presunte estorsioni. Dinnanzi alle difficoltà di onorare i pagamenti i commercianti sarebbero state vittime di minacce. Francesco Galati e Giuseppina Taverniti, ad esempio, avrebbero minacciato di tagliare la testa al figlio di un esercente vessato arrivando ad impossessarsi del mulino, della casa di proprietà e dell'oro trovato all'interno dell'esercizio commerciale.
Accuse, in alcuni casi aggravate dalle modalità mafiose perchè commesse con la forza di intimidazione e ottenendo la condizione di assoggettamento e omertà. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Vincenco Cicino e Salvatore Staiano.